Asili e mense, aumenti del 15%

Scontro tra Comune e sindacati sui tagli al sociale, oggi nuovo round
PESCARA. Le rette degli asili nido aumenteranno del 10 per cento. I pasti nelle mense scolastiche, il 14,7 per cento. I canoni degli impianti sportivi, il 23,5 per cento. La stessa cifra per i posti nei mercati e per i biglietti dei musei. Sono queste le percentuali di incremento delle tariffe dei servizi offerti dal Comune. Le ha svelate ieri il sindaco Luigi Albore Mascia, durante la riunione con i sindacati sul bilancio. Riunione concitata, che si è conclusa con una sorta di ultimatum di Cgil, Cisl e Uil all'amministrazione comunale: se non verranno cancellati i tagli alle spese per il sociale, le organizzazioni dei lavoratori e pensionati confermeranno le azioni di lotta già annunciate. Oggi pomeriggio, alle 15,30, ci sarà un nuovo incontro per scongiurare la protesta.
GUERRA DI CIFRE Ma l'accordo appare molto difficile. Tra amministrazione comunale e sindacati è scoppiata una guerra di cifre sui tagli per il sociale. Cgil, Cisl e Uil hanno denunciato una riduzione per l'assistenza quest'anno di 1,6 milioni di euro, rispetto al 2010. Ieri Mascia, al tavolo con gli assessori al bilancio e ai tributi Eugenio Seccia e Massimo Filippello e il direttore generale Stefano Ilari, ha tirato fuori i suoi dati per dimostrare che il taglio sarà un po' più leggero, rispetto a quello denunciato dai sindacati, pari a 442.034 euro. «L'equivoco», ha spiegato il sindaco, «nasce dal fatto che nelle cifre fornite ai sindacati sono comprese tutte le spese per il sociale, anche i costi per l'energia elettrica, per gli uffici e il personale». I conti dei sindacati sono stati fatti sul bilancio consuntivo dell'anno scorso, dove risultano 10.549.478 euro per il sociale, contro i 9.258.917 indicati nel nuovo documento contabile.
Insomma, i conti non tornano. Al punto che i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Castellucci, Umberto Coccia e Luca Piersante e i responsabili delle organizzazioni di categoria dei pensionati hanno minacciato più volte di abbandonare il tavolo.
ULTIMATUM A MASCIA La riunione, però, è proseguita lo stesso. I sindacati hanno avanzato tre richieste inderogabili. «Primo», ha spiegato Castellucci al termine dell'incontro, «cancellare i tagli alle spese per il sociale. Secondo, bloccare gli aumenti delle tariffe. Terzo, prevedere un'ulteriore fascia di esenzione per l'addizionale Irpef per i redditi ora non esclusi dalla tassa, cioè da 15mila a 20mila euro».
NUOVO ROUND I tecnici dell'amministrazione comunale sono al lavoro in queste ore per studiare una soluzione per compensare i soldi che mancano per il sociale. Oggi pomeriggio, i sindacati sapranno cosa è stato deciso. Poi, in serata, la giunta si dovrebbe riunire per varare il bilancio.
Ma sembrano poche le possibilità che le richieste di Cgil, Cisl e Uil possano essere accolte. «Abbiamo dovuto sopperire a una riduzione di 3,5 milioni di euro ai trasferimenti di Stato e Regione», ha sottolineato Mascia, «abbiamo stilato il miglior bilancio che potevamo fare, garantendo gli stessi livelli di assistenza dell'anno scorso».
GUERRA DI CIFRE Ma l'accordo appare molto difficile. Tra amministrazione comunale e sindacati è scoppiata una guerra di cifre sui tagli per il sociale. Cgil, Cisl e Uil hanno denunciato una riduzione per l'assistenza quest'anno di 1,6 milioni di euro, rispetto al 2010. Ieri Mascia, al tavolo con gli assessori al bilancio e ai tributi Eugenio Seccia e Massimo Filippello e il direttore generale Stefano Ilari, ha tirato fuori i suoi dati per dimostrare che il taglio sarà un po' più leggero, rispetto a quello denunciato dai sindacati, pari a 442.034 euro. «L'equivoco», ha spiegato il sindaco, «nasce dal fatto che nelle cifre fornite ai sindacati sono comprese tutte le spese per il sociale, anche i costi per l'energia elettrica, per gli uffici e il personale». I conti dei sindacati sono stati fatti sul bilancio consuntivo dell'anno scorso, dove risultano 10.549.478 euro per il sociale, contro i 9.258.917 indicati nel nuovo documento contabile.
Insomma, i conti non tornano. Al punto che i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Castellucci, Umberto Coccia e Luca Piersante e i responsabili delle organizzazioni di categoria dei pensionati hanno minacciato più volte di abbandonare il tavolo.
ULTIMATUM A MASCIA La riunione, però, è proseguita lo stesso. I sindacati hanno avanzato tre richieste inderogabili. «Primo», ha spiegato Castellucci al termine dell'incontro, «cancellare i tagli alle spese per il sociale. Secondo, bloccare gli aumenti delle tariffe. Terzo, prevedere un'ulteriore fascia di esenzione per l'addizionale Irpef per i redditi ora non esclusi dalla tassa, cioè da 15mila a 20mila euro».
NUOVO ROUND I tecnici dell'amministrazione comunale sono al lavoro in queste ore per studiare una soluzione per compensare i soldi che mancano per il sociale. Oggi pomeriggio, i sindacati sapranno cosa è stato deciso. Poi, in serata, la giunta si dovrebbe riunire per varare il bilancio.
Ma sembrano poche le possibilità che le richieste di Cgil, Cisl e Uil possano essere accolte. «Abbiamo dovuto sopperire a una riduzione di 3,5 milioni di euro ai trasferimenti di Stato e Regione», ha sottolineato Mascia, «abbiamo stilato il miglior bilancio che potevamo fare, garantendo gli stessi livelli di assistenza dell'anno scorso».
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