Asl Pescara, denuncia dei Cobas "Dodici infermieri raccomandati"

Di Matteo e Colantoni (rappresentante Rsu e segretario provinciale Cobas: "Clientelismo all'ospedale, la procura indaghi". E aggiungono: troppi trasferimenti nei reparti comodi e turni cancellati

PESCARA. Favori agli infermieri raccomandati e protetti. A denunciare casi di «clientelismo di corsia» all'ospedale sono Marco Di Matteo e Andrea Colantoni del sindacato Cobas: «Siamo pronti a presentare un esposto in procura», dicono, «abbiamo documentato già 12 casi di favoritismi».

Infermieri esonerati dai turni, in servizio soltanto dalle 8 alle 14 e spostati da reparti pericolosi in settori non a rischio. Parlano di «favoritismi» e di «gioco delle tre carte fatto con gli infermieri» i Cobas sanità: il rappresentante rsu Marco Gabriele Di Matteo e il segretario provinciale dei Cobas sanità Andrea Colantoni si sono rivolti all'avvocato Luca De Felice per mettere nero su bianco un esposto sui «trattamenti di favore senza motivi».

ESPOSTO.
«La denuncia sarà pronta entro la fine della prossima settimana e sarà trasmessa alla procura», conferma il legale. I Cobas chiedono alla procura di indagare sulla «disparità di trattamento tra i dipendenti Asl». Il sospetto sollevato dall'esposto è questo: «Anziché seguire il regolamento aziendale della mobilità interna», spiega De Felice, «si crea ad arte un'emergenza nei reparti e così si spostano gli infermieri senza titolo. In questo modo, i dipendenti favoriti vengono trasferiti in barba alle regole e sotto il naso di tutti in reparti più comodi e meno faticosi». Con la regia, sospettano i Cobas, di amicizie politiche e nella sanità.

LETTERA ALLA ASL.
La denuncia dei Cobas è l'ultimo atto di uno scontro aperto tra il sindacato e la Asl: il 20 ottobre scorso, i Cobas hanno scritto una lettera al direttore generale Claudio D'Amario, al direttore sanitario Fernando Guarino, al direttore medico dell'ospedale Valterio Fortunato e al dirigente infermieristico Maria Rita Cacciagrano «per denunciare l'illegittimo e arbitrario trasferimento di alcuni dipendenti del settore sanitario in violazione del regolamento aziendale adottato con deliberazione 1.160 dell'8 settembre scorso». Secondo la lettera, «ultimamente è stata spostata (per motivi sconosciuti) una infermiera professionale della Prima chirurgia e il giorno seguente è stato fatto un ordine di servizio illegittimo a un'altra infermiera professionale della Terza chirurgia» per sostituirla. «Poiché sembra che tali situazioni non siano episodiche ma frequenti», dice la lettera, «si invita la Asl a rispettare quanto contenuto nel regolamento interno. In caso contrario segnaleremo agli organi competenti la situazione. Certi di un riscontro positivo, distinti saluti».

SILENZIO DELLA ASL.
«E invece a questa lettera», spiega Colantoni, «non è arrivata risposta da parte della Asl e continuiamo ad assistere a una gestione del personale sbagliata e non rispettosa delle regole. Per esempio, la Terza chirurgia è deliberata per 22 posti letto ma ne ospita, in media, quasi 35 a fronte di appena 13 infermieri che fanno i turni e di altre quattro in maternità mai rimpiazzate. Con questi numeri, l'emergenza è cronica».

«In genere», dicono Di Matteo e Colantoni, «gli infermieri vengono spostati dalla Terza alla Prima chirurgia e poi, da qui, alla Terapia del dolore. Ma così il problema della carenza di organico non si risolve, anzi, facendo il gioco delle tre carte la situazione peggiora sempre di più. Ecco perché siamo pronti ad andare in procura e a presentare un esposto».

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