Asl Pescara, il sindacato infermieri: "Favori ai raccomandati"

La Fials accusa la Asl: all'ospedale per i protetti niente turni di notte e reparti comodi

PESCARA. Prima i Cobas, poi il Nursind, adesso la Fials: terza denuncia in tre giorni sul «clientelismo di corsia» con i «favori» agli infermieri raccomandati. «Finalmente si comincia a rompere quel muro che, finora, ha impedito di vedere come sono gestiti gli infermieri all'ospedale di Pescara», dichiara Nicla Di Nisio della Fials. Cgil e Uil, invece, si smarcano: «Tra gli infermieri non ci sono raccomandati».

La denuncia dei Cobas - «Siamo pronti a presentare un esposto in procura, abbiamo documentato già 12 casi di favoritismi», hanno detto Marco Gabriele Di Matteo e Andrea Colantoni - ha innescato la polemica: «I favori agli infermieri raccomandati esistono», ha risposto il segretario provinciale del sindacato degli infermieri Nursind Antonio Argentini e la Cisl, con il segretario territoriale Ferdinando De Lellis, ha chiesto «regole per evitare discrezionalità discutibili». Cioè favori: come l'esenzione dei turni di notte e lo spostamento da reparti pericolosi a settori comodi. «Siamo piacevolmente sorpresi per la polemica sugli infermieri e non possiamo che condividere le perplessità di Cobas e Cisl», dice Nicla Di Nisio, vice segretario provinciale Fials, «è ormai inevitabile un incontro», propone la Fials, «al fine di rigettare le vecchie logiche e ridiscutere sia gli assetti organizzativi dell'ente che il corretto utilizzo degli infermieri».

«Non ci sono infermieri raccomandati» per Cgil e Uil, tirati in ballo dal Nursind: «Anche gli iscritti di Cgil e Uil hanno ottenuto trattamenti speciali», per Argentini. Massimo Petrini (Cgil-fp) e Francesco Marcucci (Uil) rimandano la critica al mittente: «Tra gli infermieri le raccomandazioni non esistono: la verità è che, per far funzionare i servizi, è necessario puntare sulle persone giuste al posto giusto», dichiara Marcucci, «e poi è vero che il potere logora chi non ce l'ha: è ovvio che la Uil, con più di ottocento iscritti e 14 rsu all'ospedale, ha un potere contrattuale maggiore rispetto al Nursind. Se qualcuno si cancella dal Nursind e si rivolge ad altri è perché trova tutele maggiori. Comunque», sottolinea Marcucci, «se un infermiere mi dice che vuole iscriversi al mio sindacato per ottenere dei favori, lo caccio a pedate».

«È intollerabile che un sindacato possa permettersi, senza prove, di dire che iscritti di altre sigle abbiano ottenuto favori. Noi della Cgil», afferma Petrini, «siamo fuori da logiche clientelari tant'è vero che abbiamo firmato un accordo con la Asl sulla mobilità interna: si tratta di un sistema di regole che, per quanto mi risulta, viene rispettato: chi lamenta che non sia accaduto, può rivolgersi al giudice del lavoro. La Cgil», prosegue, «è da sempre promotrice delle regole: grazie all'accordo con la Asl, dopo decenni, siamo riusciti a imporre un sistema di leggi e sfido chiunque a dire il contrario. Poi, ricordo che il contratto di lavoro nazionale stabilisce, per i vertici Asl, l'autonomia di potere organizzativo nella gestione del personale per garantire l'assistenza. In questo senso», dice Petrini, «la Asl deve arrivare all'ottimizzazione delle risorse umane visto che ci sono situazioni, mediche e personali, che inducono la Asl a utilizzare il personale nei servizi più compatibili. Comunque, abbiamo dato mandato ai legali di agire nei confronti dei responsabili di dichiazioni lesive verso di noi».

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