Ater, 100 appartamenti fantasma

Via Tavo: lavori fermi in due palazzi, 800 persone aspettano una casa
PESCARA. Una volta completati i palazzi risolverebbero l'emergenza casa per un centinaio di famiglie, vale a dire il dieci per cento dei pescaresi che, da anni, sono in lista d'attesa per un alloggio popolare. Ma tra via Tavo e via Tronto i lavori sono bloccati.
Il progetto di due palazzi di sette piani è stato approvato dalla giunta dell'ex sindaco Luciano D'Alfonso il 24 febbraio 2005 ed è cofinanziato dal ministero delle Infrastrutture. Come si legge sul cartello che riporta il logo della Regione Abruzzo e del Comune di Pescara, la consegna degli appartamenti è prevista per il 23 settembre 2011, ma da mesi i lavori sono interrotti.
L'allungamento dei tempi di realizzazione incide sulla carenza abitativa della provincia di Pescara, segnata dall'aumento, di mese in mese, del numero di famiglie che chiedono di usufruire di un alloggio popolare.
Secondo una fonte interna all'Ater, l'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale, lo stop ai lavori sarebbe legato a un contenzioso nato tra l'ente appaltante, in questo caso il Comune, e l'impresa che si è aggiudicata la gara d'appalto bandita il 9 maggio 2006.
Il rischio è che il recupero urbano dell'area periferica si trasformi in un braccio di ferro a colpi di carte bollate. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, a rimetterci saranno quelle centinaia di persone che, da anni, sperano di ottenere una casa popolare.
«Sono ottocento le famiglie pescaresi che attendono l'assegnazione di un alloggio», spiega Alberto Corraro, segretario provinciale dell'Adiconsum, «in città c'è un'emergenza abitativa fortissima che riguarda tanto gli stranieri quanto i pescaresi. Ogni giorno ai nostri sportelli c'è la coda di famiglie che vengono a chiedere aiuto. L'associazione in difesa dei consumatori», afferma Corraro, «chiede alle istituzioni di farsi carico del problema e intervenire nel più breve tempo possibile per consentire la ripresa dei lavori e rispettare i tempi di consegna degli appartamenti».
Le due palazzine gemelle, attualmente in costruzione, sono alte sette piani e dominano la zona tra via Tavo e via Tronto. Del disegno originario si intravedono i pilastri portanti, i solai, le travi e qualche parete in mattoni che delimita gli spazi interni. Intorno, una lunga fila di lamiere cinge il perimetro esterno.
Gli edifici, una volta completati, ospiteranno un centinaio di nuclei familiari, per un costo complessivo del progetto di poco più di 11 milioni di euro. Le palazzine sostituiscono il vecchio stabile dell'Ater che è stato abbattuto anni fa per motivi di sicurezza. Le famiglie che occupavano gli alloggi sono state costrette a subire il trasloco forzato, con la promessa di una nuova abitazione, più moderna e sicura, nello stesso sito della precedente. In un primo momento era stata presa in considerazione l'ipotesi di destinare alcuni appartamenti all'Ater, in modo da sostituire la sede di via Genova, ma l'idea è stata successivamente accantonata.
Adesso, a distanza di anni dalla lunga fase che ha preceduto l'abbattimento del fabbricato, potrebbe seguire una nuova stagione di ritardi, stavolta portata avanti nelle aule dei tribunali.
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