Avvocati, medici, impiegati: il doppio lavoro dei sindaci abruzzesi

Quasi tutti conciliano l’incarico pubblico con la professione. E chi può usufruire di aspettativa spesso non la prende, perché lo stipendio è magro

PESCARA. Avvocati e medici prima di tutto. Poi impiegati, geometri, ingegneri architetti. Qualche operaio, qualche insegnate. Nessun professionista della politica, soprattutto in Abruzzo dove i comuni sono per la maggioranza piccoli e piccolissimi. Il sindaco è lavoro doppio e a tempo pieno. Senza tregua, pagato male e con qualche vantaggio per i dipendenti pubblici che possono godere di un’aspettativa. Non tutti però la prendono, anche per motivi economici.

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E se la vita dei sindaci è difficile, lo è in particolare per quelli dei crateri sismici abruzzesi, sindaci-simbolo, che racchiudono in sé a volte più di un compito: quello di primi cittadini di piccoli centri interni, da strappare all’isolamento e allo spopolamento, quella di primi cittadini alle prese con la ricostruzione, e quella, più privata, di cittadini con una famiglia e un proprio lavoro, che devono portare avanti barcamenandosi tra le ore di permesso retribuito concesse dalla legge, ferie e permessi personali. Perché è impensabile, come spiega la sindaca di Cagnano Amiterno, Iside Di Martino, «mettersi in aspettativa per cinque anni, avendo dei ruoli e dei doveri». Di Martino, 48 anni, è dipendente pubblico della Regione Abruzzo, dove si occupa di materia di sicurezza sul lavoro: per la sindaca di un Comune dell'Alta Valle dell'Aterno in trincea post-sisma da otto anni, non bastano 46 ore di permesso retribuito concesso per legge, «perché il lavoro è tanto e spesso te lo devi portare a casa, da svolgere nelle ore serali».

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Come Di Martino, ruoli pubblici sono anche quelli di Francesco Di Paolo, 60 anni, sindaco di Barisciano, e di Lanfranco Chiola, sindaco di Cugnoli, in provincia di Pescara: entrambi sono coordinatori delle aree omogenee post-sisma. Di Paolo da dipendente del Mit (ministero dei Trasporti) può fruire di 48 ore di permesso, superate ampiamente dovendo coordinare la ricostruzione insieme al collega Chiola, 60 anni dipendente dell'Agenzia delle entrate. Sabrina Ciancone è invece sindaca di Fontecchio, piccolo e splendido Comune della Valle Subequana, dove le gru segnalano una ricostruzione ancora lontana dal terminare. Ciancone, 47 anni, è dipendente della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, distaccata però alla Rsa di Fontecchio, dove è responsabile amministrativo. Nel suo primo mandato scelse l'aspettativa, «ma non ce la facevo con lo stipendio da sindaco», dice, e per questo ha scelto nel suo secondo mandato di non interrompere il lavoro.

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Ma per avere un’idea generale dei mestieri che fanno i nostri sindaci, ecco una sventagliata di primi cittadini abruzzesi, a cominciare da due neo eletti, come il sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, che è un manager assicurativo, e il collega sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, dipendente comunale part-time. Diversi sono gli avvocati ai vertici dei Comuni: Gianclemente Berardini, sindaco di Gioia dei Marsi, Mariangela Amiconi, di Magliano de' Marsi, e Velia Nazzarro, di Carsoli, Marco Alessandrini a Pescara e Umberto Di Primio a Chieti. Ci sono poi rappresentanti delle forze dell'Ordine come Stefano Iulianella, primo cittadino di Pescina, agente di polizia penitenziaria, e Lorenzo Lorenzin, poliziotto e fratello del ministro della salute Beatrice Lorenzin. Ci sono i medici che, tolto il camice, indossano la fascia tricolore: Mario Quaglieri, sindaco di Trasacco, Sandro De Filippis, di Civitella Roveto, mentre Antonella Buffone, di Balsorano, fa l'infermiera.

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Ci sono poi impiegati, liberi professionisti e pensionati. Lorenzo Berardinetti, primo cittadino di Sante Marie, dipendente delle Ferrovie dello Stato e consigliere regionale, Marivera De Rosa, di Luco dei Marsi, è dipendente Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, Rosanna Salucci, di Collelongo, dipendente dell'Agenzia dell'Entrate, Silvio Lancia, di San Vincenzo Valle Roveto, ingegnere, Enzo Di Natale, di Aielli, imprenditore, Leonardo Lippa di Villavallelonga, sindacalista. A Bomba il sindaco Donato Di Santo lavora alla Cooperativa San Mauro che produce e vende vino e olio.

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«Sono responsabile della cooperativa nella quale lavoro dal 1995. Sono orgoglioso di questo lavoro anche perché la San Mauro è la prima cantina sociale nata in Abruzzo, era il 1957». Ad Alanno, Oscar Pezzi fa l’ amministratore di condominio e l’assicuratore; a Brittoli c’è Gino Di Bernardo ex ufficiale di Polizia Municipale di Pescara. A San Valentino fa il medico Antonio Saia, a Caramanico c’è Simone Angelucci, veterinario. A Sant'Eufemia Francesco Crivelli è dottore di ricerca in economia e dipendente del Parco della Majella. Fino alle ultime elezioni avevamo anche uno scrittore, Federico Moccia, ma l’inventore dei lucchetti dell’amore se n’è tornato a Roma.
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