Azienda speciale la nomina di Di Censo spacca la maggioranza

Di Stefano (Pd) contro Di Mattia: troppe cambiali con i partiti Il cda ricostituito alla vigilia del voto sul Pp1. Protesta il Pdl

MONTESILVANO. Il nuovo cda dell’Azienda speciale, nominato lunedì scorso dal sindaco Pd Attilio Di Mattia e presieduto da Erica Di Censo, figlia dell’ex consigliere Udc Emilio e primo dei non eletti del partito, ha sollevato un nuovo e atteso vespaio. A cominciare dalla stessa maggioranza con il consigliere Pd Gabriele Di Stefano che interviene duramente: «Finalmente il sindaco ha buttato giù la maschera», attacca sostenendo «che l’amministratore unico era la scusante per sottostare alle volontà della politica. Guarda caso due eventi sono collegati a due mosse del sindaco: alla vigilia del bilancio Giovina D’Ortenzio (ex presidente dell’ente, ndc) è stata costretta a dimettersi e, in prossimità della votazione sul Pp1, il sindaco ricostituisce il cda». Di Stefano, che non interviene sui singoli nomi – fanno parte del cda anche la commerciante Valeria Cilli, Patrizia Di Tullio, l’ex consigliere Pdl Giuseppe Menè e Mirko Secone, ex segretario cittadino Pd –, si chiede «quando verrà il giorno in cui il sindaco finirà di pagare i debiti politici» e «sull’astuzia di nominare tre donne» ricorda che «l’ente aveva già un’ottima presidentessa mentre la giunta è ancora tutta al maschile».

A intervenire è anche il consigliere del Pdl, Paolo Cilli: «Noi dell’opposizione ci chiediamo innanzitutto perché la delibera sull’introduzione dell’amministratore unico non abbia completato il suo iter. Inoltre, stando alle riforme del governo Monti per la riduzione dei cda, siamo convinti che non sia possibile avere 5 membri. Per questi motivi, la minoranza non ha voluto designare alcun membro e così il sindaco ha pensato bene di scegliere tutti i componenti e questa è una cosa che contestiamo duramente».

A esprimersi contro le scelte di Di Mattia è anche Corrado Di Sante (Rifondazione comunista): «Candidati ed eletti dell’Udc non perdono minuto per ripetere “la famiglia prima di tutto” e ora è chiaro che pensano strettamente alla loro. E non c’è da stupirsi se nel cda dell’Azienda speciale sia stata nominata Erica Di Censo, figlia di Emilio, primo dei non eletti dell’Udc e condannato dalla Corte dei Conti». Su Menù, Di Sante dice: «Un consigliere del Pdl con Cordoma, oggi nominato da Di Mattia nel cda e uomo fedelissimo del consigliere Udc Emidio Di Felice che con Cordoma nel cda dell’Azienda speciale contava sul cognato Giuseppe La Spada». A detta dell’ex candidato sindaco il Pd «non è da meno» avendo inserito il primo dei non eletti in consiglio, Secone: «“Avremo curriculum spaziali, basta con la partitocrazia”. Un anno dopo il ritornello stonato di Di Mattia», conclude Di Sante, «è un nulla di fatto».

Antonella Luccitti

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