PESCARA

Basilica stracolma all’alba per i 94 anni di padre Guglielmo

Il frate cappuccino omaggiato da due araldi del Vangelo che hanno portato da Roma l’icona della Madonna di Fatima

PESCARA. La sacra icona della Madonna di Fatima scortata da due Araldi del Vangelo giunti da Roma alla messa delle sei di padre Guglielmo Alimonti. È il dono, inatteso, per celebrare il compleanno, 94 anni ieri, del frate cappuccino dei Colli amatissimo in città e non solo. Da quasi 40 anni le sue funzioni liturgiche all’alba, nella basilica della Madonna dei Sette Dolori, trascinano devoti e gruppi di preghiera da tutte le parti d’Italia e dall’estero.

Centinaia di persone, anche ieri mattina, hanno voluto rendere omaggio al figlio spirituale di San Pio, affollando il santuario per due ragioni importanti: il compleanno di padre Guglielmo, nato il 17 ottobre 1929 a Guardiagrele, e l'arrivo dell’icona di Fatima. Quarto di sette figli, il piccolo Guglielmo con la madre, terziaria francescana, ogni sera in casa recitava il rosario. È lui stesso a rivelarlo nelle memorie. E il rosario alla basilica dei Colli si sgrana ogni mattina, dalle 5.

«La chiesa era stracolma di gente arrivata per rendere omaggio a padre Guglielmo e per vedere gli Araldi che hanno portato, dalla capitale, l’immagine della Madonna di Fatima», racconta Giuseppe Troiano, presidente del comitato feste, «una novità per tutti. Tantissimi i fedeli che si sono messi in fila, lungo la navata centrale e nell’area della sagrestia, per vedere da vicino, pregare e inginocchiarsi, ai piedi dell’altare, davanti al volto sacro della Madonna, tanto invocata da padre Guglielmo. Un momento di grande pathos per i presenti.

«È stato commovente», conclude Troiano, «come un grande abbraccio a tutti noi e da tutti noi a padre Guglielmo che amiamo tantissimo». Neppure la malattia dei mesi scorsi è riuscita a scalfire l’entusiasmo e la passione di padre Alimonti che durante l’omelia di ieri, ha detto: «Facciamoci benedire tutti dalla Madonna di Fatima».

L’immagine sacra ricorre nei ricordi del frate Cappuccino quando rimembra il tempo in cui, a San Giovanni Rotondo, avrebbe voluto «farsi fotografare con padre Pio. Mi risposero: non si può. Ma un frate trovò una soluzione: portategli un quadro della Madonna». E la foto ci fu. Gli Araldi capitolini, in abito da cerimoniale, prima di congedarsi, hanno ringraziato la comunità per l’ospitalità e distribuito santini ai fedeli in chiesa.