«Basta rumori», due gestori di un locale vengono presi a botte

Un uomo e una donna finiscono in ospedale: «Hanno chiamato i rinforzi e in due minuti ci hanno massacrato». Il fatto è avvenuto davanti a “Sotto un treno”
PESCARA. «Nel giro di due minuti ci hanno massacrato, ci hanno buttato a terra e pestato con violenza». Paolo Mavric, 34 anni, e la sua compagna Marina Chernova, 40 anni, entrambi di origine ucraina, hanno passato una notte in Pronto soccorso dopo aver subito una spedizione di giovanissimi che li ha massacrati davanti al loro locale “Sotto un treno”, a Porta Nuova. I due gestori avevano chiesto al gruppetto – in preda all’euforia – di abbassare la voce, considerando anche l’orario. Ma la ripresa non è andata giù a quei ragazzi che nel giro di poco hanno chiamato i “rinforzi”: altri giovani, a bordo di minicar, si sono fiondati contro i due commercianti. Giù di calci e pugni, soprattutto in viso, fino a mandarli in ospedale con costole, naso e denti rotti.
«Dopo una giornata di lavoro ci siamo seduti ai tavolini davanti al bar con alcuni amici», racconta al Centro Paolo. «Come spesso accade alle panchine vicine alla stazione c’era un gruppetto di giovani, una trentina, con le bottiglie che urlava e aveva un tono di voce molto accesso». Rumori e schiamazzi che infastidivano la quiete pubblica: così, è intorno alle 23.30 di mercoledì sera che Paolo si avvicina al gruppo intimando di abbassare il volume. Ma la situazione non si placa. «Siamo tornati a sederci sotto i gazebo e ho chiamato i carabinieri», continua Paolo, non nuovo a segnalare episodi del genere alle forze dell’ordine.
Ma, nel giro di pochi istanti, la serata prende la sembianza di un film da arancia meccanica. Una decina di ragazzi arrivano a bordo di minicar e si fiondano contro Paolo e Marina. «Senza dirci una parola, hanno iniziato a tirarci calci e pugni ovunque, soprattutto al volto», racconta la vittima, «nel giro di pochi minuti ci hanno massacrato». Tutto con le mani: i ragazzi hanno aggredito i due commercianti senza utilizzo di bottiglie di vetro o coltellini. «E per fortuna, altrimenti non si sa come sarebbe finita», continuano le vittime. Terminato il massacro, il gruppo si è allontanato insieme agli altri giovani fermi sulla panchina.
A intervenire sono stati una pattuglia dei carabinieri e gli infermieri del 118, che hanno prestato le prime cure sul posto. Ma per i due è stato necessario il trasporto in Pronto soccorso. Il 34enne ha riportato lesioni e traumi a testa, collo e schiena. «Ho il naso e alcune costole spazzate», dice Paolo che è stato dimesso ieri con una prognosi di 15 giorni. Per la sua compagna invece un dente saltato, un livido all’occhio e dolori vari: per lei la prognosi è di una settimana. Ieri il loro bar, aperto a febbraio in piazza Enrico Berlinguer, è rimasto chiuso ma già oggi i due commercianti sperano di poter tornare a lavorare. Sull’aggressione sono in corso le indagini dell’Arma, che ha già acquisito le telecamere di videosorveglianza della zona per rintracciare i responsabili. A meno di tre giorni dalla lite in via Firenze con il machete, i giovanissimi tornano di nuovo protagonisti di violenze. E l’estate è appena iniziata.
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