Bolletta pazza: 25mila euro per l'acqua

7 Settembre 2010

Ma i due pensionati padroni di casa non ci stanno: «Nessuna perdita e non paghiamo»

PESCARA. Una bolletta dell'acqua da quasi 25mila euro a una pensionata che vive con 500 euro al mese. A vedersi recapitare dall'Aca la super bolletta, il 13 agosto scorso, una donna che abita nelle palazzine ex Ater di via D'Avalos. Una perdita, secondo l'Aca, da quasi 50 milioni delle vecchie lire per un periodo di circa tre anni e mezzo, da pagarsi entro fine mese.

Inevitabile lo stupore di fronte a tale cifra per la signora, proprietaria della casa insieme al cognato, che subito è andato a chiedere spiegazioni all'azienda che gestisce l'erogazione dell'acqua. «I nostri tecnici hanno riscontrato una perdita», gli hanno risposto dalla sede di via di Sotto. Ma il padrone di casa non ci sta. «Prima di tutto io non ho mai visto nessuna persona dell'Aca né sotto il palazzo né tanto meno entrare dentro per controllare», afferma V.C., 74 anni, anche lui pensionato. «E poi ho verificato io stesso. Ho chiuso tutti i rubinetti e sono andato a vedere il contatore. E' fermo. Ciò significa che non esiste nessuna perdita».

Come se non bastasse è poi iniziato il rimbalzo da un ufficio all'altro. All'Aca consigliano di recarsi alla Soget, la società di gestione delle entrate, per rateizzare il pagamento. Alla Soget però una funzionaria ribatte che non è compito loro decidere il numero e l'entità delle rate. Un'impiegata invece consiglia di iniziare a versare quello che si può e nel frattempo provvedere con l'Aca per mettersi d'accordo sui metodi di pagamento. «Ma se lo facessi sarebbe come riconoscere l'esattezza della bolletta. Cosa che non ho alcuna intenzione di fare», afferma con forza il combattivo signore.

Prova invece a calmare gli animi Giancarlo Gennari, responsabile Ufficio commerciale dell'Aca. «Innanzitutto escludo che qualcuno dalla nostra azienda sia andato a verificare un guasto senza che i proprietari si siano accorti di nulla», spiega il dirigente. «I nostri tecnici non entrano nelle case delle persone senza l'autorizzazione».

Anche per quanto riguarda la bolletta, Gennari pensa a un malinteso. «Probabilmente si è trattato solo di un errore. I dati sul consumo dell'acqua in questi casi ci vengono forniti direttamente dall'Ater. Forse c'è stata una lettura sbagliata del contatore», spiega il dirigente. «In ogni caso sono pronto a incontrare i signori già mercoledì mattina per controllare insieme cosa è successo e risolvere velocemente la questione».

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