La droga e le pistole sequestrate dai carabinieri

MONTESILVANO E PENNE

Botte e minacce dagli spacciatori: giovane costretto a vendere l'auto per pagare la droga

In tre finiscono in carcere, obbligo di dimora per altri due. I carabinieri sequestrano due pistole e 1,5 kg di stupefacenti tra cocaina, hashish e marijuana

PENNE. Oggi, nelle prime ore del mattino, i carabinieri di Penne, coadiuvati da quelli di Montesilvano, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare e a decreti di perquisizione nei confronti di 5 indagati, residenti nei comuni di Montesilvano e Penne, accusati di “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti” ed “estorsione”. Sono finiti in carcere F. L., 42 anni, di Montesilvano, N.C., 50 anni, e M.C., 20 anni, residenti a Penne, mentre L.C., 27 anni, di Penne, e V.D.G., 39enne residente a Montesilvano sono stati sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora con permanenza in casa durante le ore notturne. 
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Pescara, Gabriella De Lucia, sono state condotte dal Nucleo operativo e radiomobile di Penne a partire dallo scorso ottobre, quando, durante una perquisizione domiciliare effettuata nei confronti di un giovane della provincia di Teramo, sono state trovate sostanze stupefacenti (cocaina e hashish). Le successive attività investigative hanno permesso ai militari di ricostruire le modalità con le quali i componenti del gruppo, operativi nell’area ricompresa tra i comuni di Montesilvano e Penne, hanno ceduto droga al giovane, soprattutto cocaina, per un giro di affari quantificato in circa 1000 euro a settimana e complessivi 150mila euro negli ultimi 3 anni. Nell’ambito di tali cessioni, a fronte di pagamenti sempre meno puntuali, il cliente ha subìto ripetute aggressioni e intimidazioni, anche mediante l’utilizzo di armi.

La vittima, per onorare gli impegni, dietro pressanti intimidazioni, è arrivata a cedere beni mobili e immobili di famiglia e a concordare un vero e proprio piano di rientro con rateizzazione mensile della parte residua. I pagamenti pattuiti, che in alcuni casi sono avvenuti anche mediante bonifici bancari, riportanti causali fittizie, a favore di una società riconducibile agli indagati, hanno tra l’altro comportato anche la cessione della autovettura di proprietà a una società di uno degli indagati.
Nel corso delle perquisizioni, estese anche ad altri locali in uso agli indagati, in  un’abitazione nella disponibilità di M.C., i carabinieri hanno scoperto la “centrale dello spaccio”, dove sono state trovate 2 pistole con matricola abrasa e relativo munizionamento, una patente falsa, circa 1 kg di cocaina, 400 grammi di hashish, 40 grammi di eroina e tutto il materiale necessario per il taglio, la preparazione e il confezionamento delle dosi. Pertanto, M.C. veniva tratto in arresto in flagranza di reato  per “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, detenzione abusiva di armi e possesso di documenti di identificazione falsi”. Gli arrestati sono stati portati nella casa circondariale di Vasto.