Brindisi, sorrisi e selfie: la notte dei vip schierati con Altair D’Arcangelo

10 Febbraio 2025

Alla festa della Virgo, al Megà di Pescara, c’erano anche Valeria Marini e Flavia Vento, oltre al capogruppo di Teti Filippo Di Giovanni e al consigliere comunale Vincenzo Ginefra, entrambi eletti nella maggioranza teatina. Discoteca piena e tutti intorno al procacciatore d’affari nella bufera per il caso Visibilia. 

PESCARA. Sul maxischermo della discoteca Megà volteggia il logo della società di prodotti cosmetici tanto amata dai vip: una linea curva, a metà strada tra la “v” della Virgo e un mix tra la testa di un serpente velenoso e un cuore che pulsa bellezza, passione e affari. Sotto i riflettori, Valeria Marini, Delia Duran e il marito Alex Belli, Flavia Vento, Arianna David, Elena Morali e Jacopo Urtis, tutti con il cellulare stretto nel pugno per fermare quei momenti in un effluvio di storie e consegnarli, per il tempo definito di 24 ore, alle migliaia di follower su Instagram e Tiktok nell’attesa di ricevere in cambio l’approvazione di un like. E poi c’è lui: cinque passi indietro, nel punto in cui il cono di luce bianca perde consistenza, compare Altair D’Arcangelo. È il personaggio del momento, uno e tanti: l’amico e il socio in affari del ministro del Turismo Daniela Santanchè per l’operazione Visibilità con il ruolo di business developer della fiduciaria svizzera Wip Finance; l’uomo dei 39 milioni sequestrati a Milano; e poi il patron del Chieti Calcio, il promesso mecenate teatino, la musa e l’ispiratore del gruppo politico Teti che, sul colle di Chieti, punta a ribaltare l’amministrazione Ferrara. E anche cuore della Virgo ma senza una carica che attesti il suo interesse. Di lui, adesso, parlano tutti; invece lui stavolta non parla, dice soltanto: «Io con la Virgo non c’entro niente». E a chi gli fa notare che un prodotto cosmetico della Virgo, una palette di ombretti «per infinite combinazioni», porta proprio il suo nome, Altair, risponde: «È soltanto un omaggio che mi ha fatto il mio compagno». E tra la folla, con il sorriso stampato sulla bocca, c’è anche Lorenzo Marchetti, direttore creativo della Virgo, società con sede a Milano ma controllata dalla Rimeco sa con radici salde nella Svizzera dell’anonimato finanziario. Accanto a Marchetti sfilano i volti noti: Valeria Marini è la calamita di tutte le attenzioni, il pubblico del Megà la circonda e le implora un selfie da esibire come un trofeo di caccia sulle bacheche social. Lei non disdegna e, con la bocca a forma di cuore, un po’ come il logo della Virgo, si mette in posa ed esaudisce i desideri. Valeria Marini è un’amica di D’Arcangelo fino a sporcarsi anche i piedi d’erba per lui: ha dato anche il calcio d’inizio, il 10 novembre scorso, al big match Chieti-Sambenedettese 0-0.

Negli ultimi sei mesi, il destino di D’Arcangelo sembra mutato: da salvatore di una Chieti trascinata verso il basso dal dissesto finanziario e capace di aggregare la folla a personaggio da cui prendere le distanze, come hanno fatto il sindaco Diego Ferrara – «Non abbiamo più rapporti» – e il rettore dell’università d’Annunzio Liborio Stuppia che ha derubricato gli accordi presi per un progetto da 20 milioni di euro in incontri preliminari. Di recente, il procacciatore d’affari si è ritrovato al centro di un’inchiesta di “Report” sul caso Visibilia-Wip Finance, quest’ultima proprietaria dell’85% delle quote del Chieti Calcio; e poi, dopo la ribalta di “Report”, ecco l’apertura di un’inchiesta della guardia di finanza sui conti del Chieti Calcio e anche la bocciatura del piano della Virgo per creare «creme, fanghi e spray» con le preziose acque termali di Caramanico. Con questo quadretto alle spalle, non ci sarebbe granché da festeggiare ma il mantra dice che, nei momenti di crisi, siano nascoste anche le opportunità di una svolta per cambiare il corso degli eventi e volgerli a proprio favore. E il D’Arcangelo-pensiero pare ispirarsi proprio a questa filosofia di vita.

Affari, promesse e anche politica: dietro alla consolle, al fianco di D’Arcangelo – abito nero che sarebbe semplice se non fosse per le bande scintillanti che corrono lungo le maniche della giacca – ci sono anche Filippo Di Giovanni, capogruppo di Teti, e il consigliere comunale Vincenzo Ginefra, entrambi eletti nella maggioranza teatina, il primo con il Pd e il secondo con il raggruppamento civico che fa capo al vice sindaco Paolo De Cesare, ed entrambi passati all’opposizione. Sorrisi, abbracci, strette di mano e un brindisi a base di champagne: Chieti tornerà al voto tra un anno.

Davanti alla folla della discoteca che balla e applaude – a tenere tutti a bada c’è anche l’ex pugile di Chieti, Emanuele Cavallucci – i due consiglieri scherzano: «Ci vorrebbe anche a Chieti un locale così». Ma anche qui, palazzo Quadrifoglio in via Bologna a Pescara, batte un cuore neroverde: la discoteca è gestita, da anni, dalla famiglia Vaccaro, una tra le più note di Chieti. Ed è proprio la signora Antonella Vaccaro, mise elegante in un ambiente che eleva a superlativo la moda mordi e fuggi, a fare gli onori di casa a D’Arcangelo e ai suoi ospiti. Insieme a lei, il figlio Boris Vaccaro: «Tutto questo è Megà, prego», dice indicando la discoteca piena. «Metà di tutta questa gente arriva da Chieti», sorride Ginefra. «Noi sprizziamo felicità mentre il sindaco Ferrara è triste», ironizza Di Giovanni.

Quando il vocalist del Megà pronuncia le parole «se dice no è no», slogan contro la violenza sulle donne, D’Arcangelo si illumina: «Guardi che il titolo di un articolo su una serata del genere dovrebbe essere proprio “se dice no è no”», afferma lui che ha avuto il coraggio di stampare sulle magliette neroverdi del Chieti anche la bandiera arcobaleno simbolo del “respect” e della lotta alle discriminazioni. E, a questo messaggio, D’Arcangelo ci crede davvero, tanto che alla prima uscita pubblica della festa di San Bartolomeo a Brecciarola, 22-24 agosto scorsi, aveva portato sul palco anche Alessandro Zan, paladino dei diritti civili.

Al Megà tutti si affannano a divertirsi e a mettere in mostra l’entusiasmo, lui no: Altair D’Arcangelo resta defilato, più indietro rispetto a tutti gli altri. Scruta la folla ma si tiene a debita distanza e resta nell’ombra, non si getta nella mischia: i suoi baci e i suoi abbracci, sono centellinati per gli amici più fedeli, quelli che, anche in questo momento di tempesta, gli sono vicini.

L’aria del Megà sa di profumi dolciastri, è impastata dal fumo delle candele scintillanti accese sui drink e dalle nuvole bianche delle sigarette elettroniche. Anche D’Arcangelo tiene in mano la sua sigaretta: non brilla rossa, sarebbe un’altra luce ad attirare gli sguardi. Poi, è l’ora dello spettacolo: un’acrobata si getta nel cerchio di ferro al centro della pista. E volteggia. Come il logo alle sue spalle.