Cappuccino o aperitivo? Sfida tra i bar

C’è chi non rinuncia alla colazione al bancone e chi insegue la moda dell’happy hour: le tendenze che spopolano in città

MONTESILVANO. È quasi una ribellione al cliché Campari, arachidi e pistacchi. Gianfranco Marone, barista da 27 anni, uno che ha mescolato cocktail anche sulle navi da crociera lavorando 15 ore al giorno, vuole cambiare la regola base dell’aperitivo al bar: no alle noccioline e sì al pesce fresco.

Marone, premiato nel 1998 alle Canarie per il drink Notti d’oriente a base di rhum Havana club, caffè, liquore Kahlua e panna liquida shakerata, da un anno e mezzo porta avanti il suo locale, il bar Acquarius in via Vestina: «Io ho cominciato facendo la gavetta, osservando in silenzio i baristi e lavando e asciugando i bicchieri», ricorda lui, 47 anni, «ma senza mia moglie, Barbara Zuccarini, non potrei fare proprio niente».

Infatti, è proprio Barbara l’anima del bar: «Preparo la pasta fatta in casa e invento le ricette, mica le copio», racconta lei che tra un mese diventerà mamma di una bambina, «l’arte di cucinare l’ho imparata in casa, da mia nonna». Così, con gli stuzzichini anonimi messi al bando, i piatti si riempiono «di sostanza e tradizione», così racconta Marone quando snocciola la sua filosofia dell’aperitivo: «Io lo chiamo aperitivo pranzato e non cenato come dicono in tanti ormai perché il nostro obiettivo è far mangiare con qualità».

«Con un ottimo processo», osserva il barista, «possiamo far degustare bruschette con i crudi di mare, frittura di paranza preparata con farina, semola e olio fresco e cioè tutti i migliori ingredienti per un prodotto dorato e buono da mangiare».

L’aperitivo sposa anche i primi piatti: «I nostri piatti forti», racconta Barbara, «sono i gamberi scottati e serviti con rucola e aceto balsamico, i ravioli con pesto e crema di gamberi e gli gnocchi al salmone con crema di porcini». «E poi ci sono le rape con le sarde ma queste non sono le rape del supermercato», sorride Marone mostrando un cesto di verdure appena colte dall’orto.

Non solo pesce e non soltanto aperitivo: «Facciamo serate a tema», dice Marone, «come la maialata e la pecora nera e siamo aperti anche a pranzo e per la cena».

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