Carabinieri, Scoppa a Pescara: "L'Abruzzo è un'isola felice"

La visita dell generale, comandante del Comando Interregionale Ogaden Napoli, ai vertici pescaresi dell'arma

PESCARA. Visita questa mattina a Pescara del generale di Corpo d'Armata dei carabinieri Maurizio Scoppa, comandante del Comando Interregionale Ogaden Napoli. L'alto ufficiale dell'Arma ha incontrato i vertici del Comando provinciale e il colonnello Galanzi presso la caserma di viale d'Annunzio, dopo aver visitato anche alcune Stazioni carabinieri della provincia.

"Ho verificato che a Pescara c'é una buona percezione della sicurezza da parte della cittadinanza. I fenomeni delinquenziali sono sotto controllo, grazie anche alla efficace azione dei carabinieri e delle altre forze di polizia. Il bilancio è sicuramente positivo", ha proseguito il generale Scoppa, "considerando il calo di furti e rapine. I numeri positivi devono però farci comprendere come sia importante insistere ancora e fare sempre meglio per raggiungere quella sicurezza partecipata che ritengo fondamentale".

"I carabinieri restano un punti di riferimento essenziale per la popolazione. Le nostre Stazioni e caserme rappresentano un presidio fondamentale per il consolidamento della sicurezza nelle nostre città e in questo caso in Abruzzo. Il nostro obiettivo è quello di mantenere, e anzi potenziare le strutture esistenti. L'obiettivo è anche quello di alleggerire di militari gli uffici per potenziare la presenza di uomini sulle strade".

Sulla percezione di sicurezza in Abruzzo, l'alto ufficiale ha detto: "Parlare di isola felice è oggi quasi retorico. Possiamo dire però che l'Abruzzo resta una regione privilegiata in tema di sicurezza. Le infiltrazioni malavitose ci sono state, e anche di recente. ma sono state respinte, grazie all'efficace lavoro svolto dalle forze di polizia che operano sul territorio".

Il generale si è anche suffermato sull'aggressione subita da due carabinieri, uno dei quali abruzzese, in Toscana da parte di un gruppo di ragazzi. "Non si puo' prevedere né accettare che dei ragazzi si trasformino in brutali aggressori, in contrasto con la loro giovane età. Fatti di questo genere  fanno sorgere degli interrogativi ma noi continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto, con impegno e attenzione".
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