Caramanico, ok della giunta al progetto del Centro congressi

Il sindaco Parone ufficializza il via libera all’opera, grazie a 9 milioni e mezzo di fondi regionali. L’idea è di realizzare una struttura da 300 posti con aree per il fitness, due piscine e percorso vita
CARAMANICO TERME. «Spero di riaprire le Terme entro il 2027». Se lo augura il sindaco di Caramanico Terme, Franco Parone, alla luce dei rapporti con la Regione che «vanno sempre più migliorando», dopo l’apertura dell’Ente con il via libera alla concessione dell’erogazione di 0, 2 litri al secondo di acque sulfuree da spalmare sul territorio.
Ma in attesa di riaprire gli impianti termali, chiusi per fallimento da cinque anni, Parone punta alla riqualificazione della Piana di Santa Croce con la creazione di un centro congressi di circa 300 posti (ma il progetto è ancora di là da venire), con aree verdi dedicate al fitness e allo svago delle famiglie, un paio di piccole piscine per i bagni e un percorso vita. L’idea progettuale è stata già deliberata in giunta, con la messa a disposizione di 9 milioni e mezzo di euro (Fondi Fsc della Regione) facenti parte del finanziamento di 15milioni di euro stanziati per la progettazione del parco termale “Le Tre Acque” fortemente voluto dalla passata amministrazione guidata da Luigi De Acetis col vice Antonio De Vita. Il gruppo di opposizione “
Caramanico Terme Futura oggi contesta a Parone di aver voluto gettare alle ortiche quel vecchio progetto «sostituito con un centro congressi che non è necessario, dal momento che esiste già il Palasantelena adibito ad ospitare quei pochi, 4/5, congressi realizzati a Caramanico negli ultimi anni». Agli attacchi della minoranza Parone risponde che «l’economia di Caramanico si regge con la riapertura delle Terme e il ripristino delle acque a uso terapeutico. Ci saremmo già arrivati se non ci fosse stato il blocco causato due anni fa dalla passata amministrazione che ha voluto riportare le acque ad uso non terapeutico, per accontentare pochi albergatori. Abbiamo solo perso tempo», è l’opinione dell’attuale sindaco che ora si dice «quasi certo di riaprire le terme entro il 2027».
Certezza che gli deriva dal fatto di avere la Regione dalla sua parte: «Abbiamo chiesto delle modifiche al bando (con determinazione n. 201 del 14 ottobre 2025 prorogato al 20 novembre ndc) per l’assegnazione delle acque e siamo riusciti a far capire alla regione che Caramanico ha bisogno di acque terapeutiche», e se tutto filerà liscio «questa volta se saranno assegnate le acque, di conseguenza saranno assegnati anche gli immobili. Se così sarà ho la quasi certezza che le Terme riapriranno a breve».
I riflettori sono puntati su due sorgenti, La Salute («l’acqua migliore d'Europa» secondo il sindaco), 137 milligrammi per litro di idrogeno solforato e il pozzo Gisella (80 milligrammi). Quanto alle Tre Acque, «non esiste alcuna progettazione, è solo un’idea, perché se ci fosse stata saremmo stati vincolati a quel progetto» afferma il sindaco che vorrebbe cambiare il volto della Piana Santa Croce «con la creazione di un centro congressi di livello, un parco secolare da attrezzare con percorsi vita, vasche per i bagni, spazi per le famiglie». Iniziative che faranno «da contorno a un turismo benessere che a Caramanico serve ma occorrerà tempo, anni. Prima dobbiamo riaprire le terme». Intanto, «abbiamo lavorato agli adempimenti amministrativi, entro novembre andremo all’aggiudicazione dell'appalto a cui hanno concorso 5 ditte per la progettazione esecutiva. Poi tra 4-5 mesi affideremo l’appalto per la costruzione" del nuovo polo turistico di Caramanico».
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