Liceo Marconi evacuato, l’inchiesta per procurato allarme va avanti

Non c’è solo la vicenda del Mibe: continuano le indagini sull’episodio del 16 ottobre che aveva riguardato l’istituto scolastico di via Marino da Caramanico
PESCARA. Cinquanta persone visitate sul posto e sei finite in ospedale: questo il bilancio del 16 ottobre scorso, al liceo Marconi di via Marino da Caramanico, quando è scattato il piano di maxi emergenza della Asl, con cinque ambulanze arrivate sul posto. E il motivo sembra essere simile a quello che l’altro ieri ha portato all’evacuazione del liceo artistico Mibe: l’inalazione di una sostanze urticante. Per il liceo Marconi, dove la scuola è rimasta chiusa due giorni, sono partite le indagini.
Il fascicolo della Procura di Pescara è contro ignoti, con due ipotesi di reato: interruzione di pubblico servizio e procurato allarme. Si pensa alla bravata di qualche alunno, dal momento che dai primi risultati dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale), che ha eseguito i prelievi, non ci sarebbero alterazioni delle normali condizioni di salubrità. Le analisi effettuate hanno riscontrato, in particolare, l’assenza di particolari sostanze nell’aria, rafforzando così l’ipotesi dell’utilizzo di uno spray urticante, capace di dissolversi nel giro di poco tempo.
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