Femminicidio Lettomanoppello, per la patente del figlio di Antonio Mancini ora si mobilita anche il sindaco

Antonio Mancini

6 Novembre 2025

Camillo, 43 anni, ha chiesto anche all’assessorato alle politiche sociali «un riesame della posizione ai fini del riottenimento» del documento, «vista la particolare delicatezza del momento che sta attraversando»

LETTOMANOPPELLO. Non solo il deputato Luciano D’Alfonso. Anche gli amministratori comunali e il parroco di Lettomanoppello si mobilitano per tentare di riconsegnare la patente di guida a Camillo Mancini, il figlio dell’uxoricida Antonio Mancini che il 9 ottobre scorso ha ucciso l’ex moglie Cleria con un colpo di pistola dritto al cuore.

Camillo, 43 anni, ha chiesto anche al sindaco e all’assessorato alle politiche sociali «un riesame della posizione ai fini del riottenimento della patente di guida, vista la particolare delicatezza del momento che sta attraversando», si legge nella lettera che il sindaco Simone Romano D’Alfonso e l’assessore Luciana Conte hanno inviato all’attenzione del prefetto vicario Marisa Amabile.

«Nel rispetto delle norme vigenti» gli amministratori chiedono la riconsegna del documento, aiutando così il 43enne a svolgere alcuni impegni personali, tra i quali «accompagnare il figlio», e «data la carenza di mezzi pubblici nel nostro territorio comunale e gli orari non compatibili con le necessità».

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