ABRUZZO

Caro-gasolio, fronte del porto: niente pesce fresco a tavola / VIDEO-INTERVISTA

Le marinerie di Pescara, Giulianova, Ortona e Vasto aderiscono alla protesta nazionale: "Da gennaio prezzo raddoppiati". Le barche non salpano e martedì gli armatori riconsegnano i libretti

PESCARA. Il caro-gasolio affonda la marineria. Per fare un’uscita in mare occorrono almeno 2mila litri di gasolio. Da gennaio a oggi i prezzi del carburante per le imbarcazioni che ogni giorno riportano il pesce fresco in porto, sono quasi raddoppiati, da 60 centesimi al litro a 1,05. Per questa ragione anche la marineria abruzzese aderisce alla protesta del caro gasolio a livello nazionale e questa notte non salpa dai porti di Pescara, Giulianova, Ortona e Vasto. Niente pesca e niente pesce fresco a tavola. E martedì, dalle 9, in contemporanea sempre con le altre città, gli armatori riconsegnano i libretti di circolazione alle Capitanerie.

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Caro-gasolio, i pescatori fermano le barche e riconsegnano i documenti: "Ci arrendiamo, urgente una soluzione"
La protesta a Pescara analoga nelle altre città, chiesto un confronto (videointervista di Giampiero Lattanzio)

 

La decisione è emersa nel corso dell'incontro che si è svolto ieri mattina a Civitanova Marche, al quale hanno partecipato gli esponenti delle varie marinerie.
  La  mobilitazione, riferiscono i pescatori, durerà fino a quando il Governo assicurerà il calo dei prezzi o proporrà i rimborsi.
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