Case senz’acqua, il sindaco sbotta: l’Aca informi sempre il Comune

24 Settembre 2024

SAN GIOVANNI TEATINO. Sbotta il sindaco di San Giovanni Teatino Giorgio Di Clemente, che dopo l’ennesima chiusura idrica disposta da Aca, a suo giudizio «senza preavviso», ha rivolto all’azienda...

SAN GIOVANNI TEATINO. Sbotta il sindaco di San Giovanni Teatino Giorgio Di Clemente, che dopo l’ennesima chiusura idrica disposta da Aca, a suo giudizio «senza preavviso», ha rivolto all’azienda acquedottistica una serie di lamentele e di interrogativi, coinvolgendo anche Ersi. L’ultimo episodio infatti ha fatto perdere la pazienza a decine e decine di cittadini, ancora prima che al sindaco, subissato di telefonate, di richieste e di lamentele per la mancanza di fornitura idrica.
«Sono stufo di ricevere costantemente lamentele sulle chiusure dei serbatoi (che spero finiscano presto, a prescindere o meno dalle piogge)», si legge in apertura della missiva inviata dal primo cittadino all’Aca. «Come mai il serbatoio di via Umbria è rimasto nuovamente a secco? Per l’ennesima volta è saltata la valvola Enel del sistema di pompaggio?». E ancora: «Perché l’amministrazione comunale non è stata avvisata circa le ultime chiusure, comunicate solo sul sito istituzionale? È inaccettabile per me trascorrere intere giornate a rispondere ai cittadini su questo problema, sicuramente serio e di vasta scala ma che, mi permetto di dire, va gestito in maniera più coerente, soprattutto nel rispetto dei programmi di chiusura». Poi continua: «Alle migliaia di richieste che riceviamo su chi paga i danni provocati da tali chiusure, come quelli subiti dagli elettrodomestici per colpa della mancata comunicazione della chiusura dei serbatoi, cosa rispondiamo? Esiste un’assicurazione?».
Quindi, il sindaco allarga il raggio del discorso: «Più volte ho chiesto in modo dettagliato il programma dei lavori previsto sul territorio di San Giovanni Teatino. Ora, per l’ennesima volta, chiedo la programmazione, sia in riferimento alla rete idrica che ad alcuni tratti della rete fognaria ricordando che, ormai da anni, la cittadinanza sta attendendo che queste opere vengano realizzate. Mi riferisco, in primis, all’impianto di sollevamento San Martino situato in zona Dragonara». Infine chiude: «Oltre a chiedere la riparazione urgente dei guasti segnalati esigo, come previsto dalla legge e nel rispetto dei rapporti di buona amministrazione, specie quando si parla di un bene pubblico prezioso come l’acqua, una risposta concreta sui punti da me sollevati, al fine di dare risposte credibili e coerenti alla cittadinanza». (a.d.s.)