Caso elezioni: il comune “congelato”, potrà svolgere solo ordinaria amministrazione

27 Giugno 2025

La sentenza del Tar ha stabilito che «fino alla nuova proclamazione, a seguito del rinnovo parziale delle elezioni, gli attuali organi elettivi comunali continuano a esercitare le loro funzioni, per quanto attiene all'ordinaria amministrazione e agli atti urgenti e indifferibili»

PESCARA. La situazione del Comune di Pescara dopo la sentenza del Tar che ha annullato l'esito delle elezioni 2024, stabilendo che "fino alla nuova proclamazione, a seguito del rinnovo parziale delle elezioni, gli attuali organi elettivi comunali continuano a esercitare le loro funzioni, per quanto attiene all'ordinaria amministrazione e agli atti urgenti e indifferibili", è simile a quella del cosiddetto 'periodo bianco', cioè i 45 giorni che precedono una tornata elettorale. Del tema in questione si è discusso oggi nel corso di una riunione degli esponenti di maggioranza. Intanto, si lavora sul ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza. All'esito delle decisioni del Tar, le riunioni delle commissioni sono sospese, salvo delibere urgenti da portare in Consiglio e ad eccezione delle sedute relative a Nuova Pescara - la città che nascerà nel 2027 frutto della fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore - perché le attività coinvolgono anche gli altri due Comuni. Il Consiglio comunale non si riunirà se non per questioni urgenti e indifferibili. Tutto ciò che è già stato deliberato non subirà alcun effetto, così come tutti i provvedimenti che hanno prodotto fino ad ora effetti giuridici nei confronti di terzi sono salvaguardati. Il Tar Abruzzo, l'altro ieri, accogliendo parzialmente il ricorso contro il risultato delle elezioni di Pescara del 2024, ha disposto l'"annullamento delle votazioni e del risultato della procedura elettorale, con annullamento degli atti di proclamazione degli eletti dei candidati a Sindaco e Consiglieri Comunali e di nomina", stabilendo al contempo l'"obbligo di ripetere il procedimento elettorale" per 27 sezioni, cioè quelle in cui sono emerse le irregolarità più gravi. Nel provvedimento, i giudici parlano di "vizi che trascendono aspetti meramente formali" e di "numerosissime irregolarità", al punto che "non è stato raggiunto lo scopo di fornire un sufficiente grado di certezza in ordine all'autenticità, attendibilità e genuinità delle operazioni e del risultato elettorale". Il Tar, tra l'altro, ha trasmesso gli atti in Procura per valutare la sussistenza di ipotesi di reato.