Cementificio, sì alla demolizione: sarà realizzato un centro turistico

La conferenza dei servizi ha dato il via libera alla società Calbit per far partire subito i primi lavori Si comincia con la bonifica dei 10 ettari, in quell’area non potranno più nascere attività industriali
PESCARA. Addio all’ex cementificio di via Raiale, in stato di abbandono da numerosi anni. In quell’area sorgerà il più grosso centro turistico di tutto l’Abruzzo. Ora è certo. Di recente si è riunita una conferenza dei servizi che ha, di fatto, dato il via al progetto. Progetto della Calbit, la società che ha acquistato alcuni anni fa l’ex cementificio. In quella riunione è stata messa anche la parola fine alle attività industriali in quell’area e si è deciso di cominciare i primi lavori, partendo dalla bonifica del terreno.
IL PROGETTO L’operazione, che sta seguendo l’assessore all’ambiente e all’urbanistica Isabella Del Trecco, prevede dunque una totale ricoversione dell’area. Il progetto presentato dalla Calbit e che ha già ricevuto il via libera degli uffici del Comune, definito una nave da crociera, prevede una struttura all’avanguardia che si svilupperà su cinque livelli. Nasceranno servizi dedicati esclusivamente al turismo, uffici per la prenotazione di viaggi, escursioni, hotel, itinerari guidati in tutto l’Abruzzo. All’interno dell’area ci saranno anche un ostello, un auditorium, un anfiteatro e una biofarm. Il tutto circondato da verde e collegato alla vicina Città della musica. Il progetto è stato chiamato la «Porta d’Abruzzo».
STOP ALLE INDUSTRIE La proposta è arrivata dalla proprietà dell’area di 10 ettari, la Calbit srl di Roma, che ha acquisito l’ex cementificio nel 2018. La società, subito dopo l’acquisto, ha verificato che non c’erano più le condizioni e nemmeno il parere favorevole delle amministrazioni per consentire una riattivazione del cementificio. «Ormai il quartiere di via Raiale», aveva spiegato tempo fa l’assessore, «ha assunto una destinazione prettamente residenziale e non industriale. È veramente diventato la porta d’ingresso alla città da ovest. L’epoca di un cementificio in quella zona è definitivamente tramontata e, fortunatamente, abbiamo incontrato la disponibilità della Calbit a valutare piuttosto un serio progetto di riqualificazione».
TERMINAL TURISTICO Nel dettaglio, il progetto prevede al primo livello una hall principale con scale mobili, servizi, locali tecnici, uffici dove si affitteranno bici, moto e auto. All’esterno ci saranno minibus, van e taxi. Il secondo livello sarà occupato da uffici dedicati alle attività promozionali e alle informazioni turistiche su realtà produttive, commerciali, culturali, alberghiere e di ristorazione. Il terzo livello sarà il punto di accoglienza con una grande galleria che conterrà spazi per le istituzioni, gli imprenditori enogastronomici, manufatturieri e di ogni altro settore. Il lato ovest ospiterà un ostello composto di 30 camere dedicato ai turisti che fanno escursioni, trekkers, bikers e motobikers. Il quarto livello sarà dedicato alle attività di svago per i turisti di tutte le età, ai convegni e all’auditorium. Al quinto piano è previsto un campo di pannelli fotovoltaici costruito sulle coperture del terminal e della biofarm. Si tratta di 20mila metri quadrati di fotovoltaico di alto rendimento in grado di produrre 3,7 megaWatt di potenza elettrica sufficienti per garantire l’autonomia elettrica dell’intero complesso. Infine, l’Abruzzo biofarm dovrà ospitare un’attività agricola con 50 specie di produzioni vegetali a ciclo continuo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA