Cepagatti, cattura cardellini con una rete. Denunciato
Tirando un filo, faceva scattare la rete e intrappolava gli uccellini per rivenderli sul mercato nero a 15 euro l'uno. Denunciato un bracconiere di 60 anni originario di Caserta ma residente a Spoltore
CEPAGATTI. Con una rete da pesca con maglie da mezzo centimetro catturava cardellini e poi li rivendeva a 15 euro l'uno. Gli agenti del corpo forestale hanno sorpreso un sessantenne originario di Caserta, ma residente a Spoltore, mentre azionava la rete di cattura da sotto un capanno. Davanti agli uomini della forestale S.G. ha tentato di fuggire e quando è stato braccato ha provato a prendere a pugni gli agenti.
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S.G., 20 anni già passati in carcere con precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso, rapina e furto, è stato fermato e poi liberato con una denuncia per i reati di caccia con mezzi non autorizzati, maltrattamento degli animali e resistenza a pubblico ufficiale.
Il marchingegno ideato dall'uomo funzionava così: tirando un filo, la rete si alzava e intrappolava i cardellini. Per attirare altri uccelli, i cardellini non venivano liberati subito ma assicurati alla rete con dei ganci di ferri. Trovati anche richiami con uccellini in gabbia. Secondo la forestale, il bracconiere vendeva i cardellini sul mercato nero a 15 euro l'uno. Un giro d'affari redditizio: nella mattina della scoperto, S.G. era riuscito a prenderne una cinquantina.
Nella perquisizione in casa di S.G. sono stati trovati altri cardellini e attrezzature per l'uccellagione e reti di cattura: il materiale è stato sequestrato dalla forestale, coordinata dal comandante provinciale Guido Conti.
I cardellini, su ordine del tribunale di Pescara, sono stati liberati.
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S.G., 20 anni già passati in carcere con precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso, rapina e furto, è stato fermato e poi liberato con una denuncia per i reati di caccia con mezzi non autorizzati, maltrattamento degli animali e resistenza a pubblico ufficiale.
Il marchingegno ideato dall'uomo funzionava così: tirando un filo, la rete si alzava e intrappolava i cardellini. Per attirare altri uccelli, i cardellini non venivano liberati subito ma assicurati alla rete con dei ganci di ferri. Trovati anche richiami con uccellini in gabbia. Secondo la forestale, il bracconiere vendeva i cardellini sul mercato nero a 15 euro l'uno. Un giro d'affari redditizio: nella mattina della scoperto, S.G. era riuscito a prenderne una cinquantina.
Nella perquisizione in casa di S.G. sono stati trovati altri cardellini e attrezzature per l'uccellagione e reti di cattura: il materiale è stato sequestrato dalla forestale, coordinata dal comandante provinciale Guido Conti.
I cardellini, su ordine del tribunale di Pescara, sono stati liberati.
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