Cepagatti fa festa per Lucrezia tornata a casa dopo i trapianti

Lacrime di gioia per la 13enne rientrata sei mesi dopo gli interventi che le hanno ridato la vita. L'abbraccio di un'intera comunità
CEPAGATTI. È tornata alla tanto desiderata normalità nella sua casa di Cepagatti con la mamma, il papà e il fratello, a scuola e tra gli amici d’infanzia. Lucrezia D’Incecco, 13 anni appena compiuti di cui gran parte trascorsi in ospedale per una gravissima e rara malattia che l’ha colpita quando era ancora neonata, dopo un doppio trapianto di fegato e reni a cui la bambina è stata sottoposta lo scorso ottobre all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha finalmente ritrovato la salute e la speranza per il futuro.
E proprio per festeggiare la rinascita della piccola, dopo una vita di limitazioni scandita dai tanti ricoveri comunque affrontati dalla baby paziente con coraggio e determinazione, a Cepagatti è stata organizzata una grande festa a sorpresa. L’occasione è stata il tredicesimo compleanno di Lucrezia, il primo festeggiato dopo il trapianto.
Quando aveva solo 7 mesi, alla bambina è stata diagnosticata l’ossalosi, una rara malattia metabolica caratterizzata dalla presenza di depositi di ossalato di calcio nei reni e a volte, in minore quantità, in altri organi. Da allora è stata presa in cura dai medici del Bambin Gesù che nel corso degli anni l’hanno sottoposta a terapie per contrastare il deposito di ossalato di calcio nei reni. A fine 2013, quando aveva 11 anni, le sue condizioni si sono aggravate e per Lucrezia l’unica salvezza a quel punto è diventata la dialisi.
«Inizialmente i medici stavano studiando la possibilità di impiantare un rene artificiale», racconta il papà Carmine, «poi ci hanno detto che avrebbe potuto essere sottoposta a un trapianto combinato di fegato e reni da donatore unico, già deceduto, con una percentuale minima di rigetto. È entrata in lista di attesa e dopo dieci mesi lo scorso ottobre è stato possibile operarla: il professor Capozza ha portato a termine il trapianto del rene, il professor Deville quello del fegato. Lucrezia ha reagito benissimo all’intervento», va avanti ancora il papà, «è stata ricoverata per quattro settimane, non si è mai lamentata pur dovendo sottostare a cure molto invasive. È riuscita anche a studiare e ad andare avanti nella scuola interna al Bambino Gesù. Poi, finalmente, siamo riusciti a riportarla a casa. Adesso si sottopone a controlli settimanali in ospedale e dovrà continuare a farlo per un anno, ma i medici sono molto fiduciosi e lo siamo anche noi».
E così nell’oratorio di Cepagatti amici e parenti della famiglia D’Incecco, con il sindaco Sirena Rapattoni, assessori e consiglieri comunali, hanno accolto con un applauso la piccola grande Lucrezia facendole sentire, stringendola in un caloroso abbraccio, tutto l’affetto della comunità. La bambina, colta di sorpresa e commossa per l’accoglienza così affettuosa, ha ringraziato tutti. Con lei c’erano, oltre al padre Carmine, la madre Nadia e il fratello Manuel, di 15 anni.
«Speriamo che sia un compleanno all’insegna della rinascita», è stato l’auspicio di mamma e papà. Amici, compagni di scuola e tante persone vicine ai D’Incecco hanno voluto festeggiare Lucrezia preparando un grande buffet con dolci, biscotti, panini, rustici e stuzzichini. Alla festa non è mancato uno spettacolino teatrale allestito per l’occasione. La ragazzina ha poi spento le sue 13 candeline sulla torta colorata e decorata.
«È molto bello vedere che un’intera comunità abbia partecipato alla gioia della bambina e della sua famiglia. Sono gesti che fanno bene al cuore e che rasserenano», ha commentato il sindaco Sirena Rapattoni che ha aggiunto: «Il mio augurio e di tutta l’amministrazione comunale è che dopo tanta sofferenza e preoccupazioni Lucrezia possa finalmente vivere con leggerezza e spensieratezza i suoi 13 anni».
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