Cepagatti in lutto per Luca Oggi l’addio al 29enne 

Farinaccia era malato da tempo e ha combattuto contro un male incurabile Lo zio Ivo: era buono, pacato, aveva tanti amici e sognava un viaggio in America

CEPAGATTI. «Un ragazzo pacato, tranquillo, buono e con tanti amici, bravo sotto tutti i punti di vista, mai eccentrico, anzi piuttosto schivo». Così viene ricordato Luca Farinaccia, il 29enne di Cepagatti morto in ospedale, a Pescara, per una malattia incurabile. Il suo cuore si è fermato ieri notte e la notizia ha lasciato tutti senza parole non solo perché Luca era giovanissimo ma anche perché era davvero benvoluto. «Sognava di andare in America, ma non è riuscito a realizzare questo progetto», racconta con le lacrime agli occhi lo zio Ivo Farinaccia, che parla di «una tragedia grande».
«Luca amava leggere ed era tifoso nell’Inter», prosegue Farinaccia parlando del nipote che aveva studiato all’istituto Agrario di Alanno per poi impegnarsi in alcuni lavori saltuari. Aveva tanti amici e in molti, dopo aver saputo della sua scomparsa, hanno raggiunto l’obitorio dell’ospedale di Pescara o hanno lasciato un messaggio su Facebook per ricordarlo e per stringersi al dolore della famiglia. Luca lascia la madre, Diana, parrucchiera, e il papà Maruccio, dipendente della Metro. Anche in Comune la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno da casa Farinaccia, in via Marche. E l’amministrazione si è voluta stringere al dolore dei genitori di Luca, che era figlio unico, e dei suoi tanti amici. «Resterai sempre nei nostri cuori» hanno scritto invece gli ex studenti - quelli del convitto - in un manifesto salutando «con immenso affetto» il loro «caro e indimenticabile amico».
«Era un ragazzo coraggioso che ha lottato con determinazione fino alla fine», dicono in municipio sottolineando che «la sua voglia di vivere e la sua forza devono essere d’esempio per tutti noi». Proprio in considerazione dei tanti messaggi di affetto e di vicinanza alla famiglia che sono arrivati nelle ultime ore, i funerali - celebrati da don Lucio - si svolgeranno all’aperto, oggi pomeriggio, nella chiesa di Santa Lucia (alle 15.30), con la diretta Facebook.
Per lo zio Ivo, Luca non aveva nulla di «chi crede di essere migliore degli altri. Anzi, i migliori sono proprio come lui, come Luca, che non aveva bisogno del palcoscenico». Tra gli ultimi ricordi c’è quello del suo desiderio di farcela, di non arrendersi alla malattia, di incontrare i parenti. «Provo a reagire», aveva detto allo zio, e invece la malattia ha avuto la meglio e se l’è portato via per sempre.
È stato «un vero eroe», oltre che «un nipote esemplare. Ci hai regalato 29 anni di amore. Che Dio ti benedica», ha scritto lo zio su Facebook nel suo saluto personale a Luca.
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