Cepagatti, in migliaia ai funerali della piccola Neyda / Video

Al fianco della bara della bambina, strappata alla vita per mano del suo papà nel drammatico omicidio-suicidio alle porte di Pescara, hanno sfilato gli alunni delle scuole materne ed elementari di Cepagatti. Don Lucio: ha puntato il dito contro una società "che non protegge i suoi bambini"
CEPAGATTI. «Ciao Neyda, ti immagino tra i colori del cielo: lì è la tua casa». Tra i palloncini bianchi alla porta della chiesa parrocchiale si leggono i messaggi di tanti bambini del paese. Gli stessi che hanno scortato la bara bianca di Neyda, la bambina strappata alla vita per mano del suo papà, Gianfranco Di Zio, morto anche lui dopo aver cosparso l'auto di benzina e avergli dato fuoco. Tanti fiori bianchi hanno accolto nella chiesa di Santa Lucia di Cepagatti la piccola bara. Nel pomeriggio, moltissime persone attonite e senza più lacrime e parole, hanno voluto salutare per l'ultima volta questo piccolo angelo innocente. Un dolore inconsolabile, ma allo stesso tempo molto composto quello della comunità di Cepagatti che, nel giorno del lutto cittadino, continua a chiedersi come sia potuto accadere tutto questo.
Al fianco della piccola bara i compagni di asilo della bambina e gli alunni delle scuole materne ed elementari di Cepagatti con grembiulini azzurri e rosa. Le lacrime e il pianto dirotto anche di tanti adulti è stato per un attimo confortato dalle parole del parroco della chiesa di Santa Lucia don Lucio Giacintucci che ha detto come «noi chiediamo oggi al Signore di accogliere nel suo Regno questa bambina di cinque anni, ma sappiamo che lei è già con lui nel Regno dei cieli. Siamo dopo la Pasqua dove Nostro Signore è morto da innocente per noi. Ecco noi oggi come chiesa - ha sottolineato il parroco - non dobbiamo prendere posizione e giudicare, ma solo piangere e pregare, sapendo che oggi questa anima innocente è nel Regno di Dio. Oggi negli occhi di questi bambini che sono sull'altare rivediamo gli occhi di questa piccola innocente».
Ma il parroco di Cepagatti ha puntato il dito su questa società. «Una società che non custodisce e protegge i suoi bambini. Una società che non riesce a difendere i più deboli e gli indifesi. Dobbiamo oggi pregare perché come dice Papa Francesco, dobbiamo tornare a custodire i nostri bambini». L'ultimo pensiero di don Lucio è stato per la mamma della piccola che sta lottando per la vita all'ospedale San Eugenio di Roma. «Oggi ci sono due famiglie che soffrono e piangono, ma noi preghiamo anche per la mamma affinchè possa tornare nella nostra comunità e riabbracciare i suoi cari».
Poi, iI sacerdote concelebrante, parroco della cattedrale di San Cetteo di Pescara, don Francesco Santuccione, ha detto che «il nostro angelo sta intercedendo dal cielo per il papà affinchè venga accolto in cielo e per la mamma affinchè guarisca presto». Al termine della cerimonia funebre hanno letto dei pensieri i compagni di scuola della sorella della piccola di cinque anni, alcune insegnanti e una sorella della mamma della bambina ha voluto ringraziare la comunità di Cepagatti per l'affetto dimostrato. L'ultimo saluto alla bambina scomparsa si è svolto in piazza San Rocco e poi davanti alla scuola materna comunale, alla presenza del sindaco di Cepagatti e di tutta la comunità locale.
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