Cgil, attacco no vax su Facebook

Dopo l’assalto alla sede di via Croce, compaiono rivendicazioni da profili falsi
PESCARA. La Cgil di Pescara ancora nel mirino dei no vax. Dopo le scritte e gli insulti sui muri dei giorni scorsi, nelle ultime ore è stata presa di mira la bacheca Facebook del sindacato, oltre a quelle dei suoi rappresentanti e di alcuni esponenti politici, tra cui il consigliere comunale del Pd Piero Giampietro, che hanno espresso solidarietà. Centinaia di messaggi, tutti contraddistinti dallo stesso simbolo, la doppia V cerchiata, sono comparsi ieri sotto al volantino “CgilAperta - Ci attaccano, ma non ci fermano!”, pubblicato dal sindacato e fatto girare, subito dopo l’assalto alla sede, per annunciare il presidio di due giorni fa in via Benedetto Croce. Messaggi, postati da profili falsi, con questi contenuti: “Una volta gli schiavi nascevano schiavi o venivano presi con la forza, oggi gente libera si consegna alla schiavitù senza saperlo”, e ancora “I nazisti non possono fermare la verità”, “I nazisti spacciano menzogne, ma noi V V scriviamo la verità ovunque”. Nelle bacheche è stato postato anche un video con un comunicato stampa per Cgil, Cisl e Uil, a firma Vivi. Nel comunicato, il gruppo no vax si dice pronto «a sospendere «gli abbellimenti con la verità» delle sedi sindacali se, e solamente se, in una conferenza stampa, pubblicamente, ammetteranno che, richiedendo l’obbligo vaccinale e/o appoggiando direttamente o indirettamente il green pass o il super green pass, si sono resi complici attivi nella grave violazione del diritto al consenso ad un trattamento sanitario di milioni di persone», lasciando anche che «in migliaia subissero danni e morti dai vaccini».
Tutto il materiale pubblicato è al vaglio della Digos, diretta da Dante Cosentino, che sta indagando. Non è la prima volta che i rappresentanti della Cgil, guidati a livello regionale da Carmine Ranieri, ricevono messaggi di contestazione tramite i social. «Sono mesi», spiega il segretario provinciale Luca Ondifero, «che ci riempiono le bacheche e lo abbiamo denunciato. Per noi purtroppo non è più una novità. L’unico elemento nuovo è che ora pongono delle condizioni. Qui le vere vittime del sistema sono loro. Noi ci affidiamo ai canali istituzionali e alla scienza. La nostra risposta a tutto questo, è arrivata subito. Ed è stata la manifestazione per la pace e per il futuro». Occhi puntati da parte degli investigatori sui social, ma non solo. Per capire chi ci sia dietro simbolo e scritte si stanno continuando ad esaminare tutti gli impianti di videosorveglianza, a cercare e sentire testimoni.