Ciclone, gli imputati contumaci presenti tra il pubblico

Comincia il processo per l'inchiesta che ha sconvolto la vita politica di Montesilvano. In aula l'ex sindaco Cantagallo. Tra il pubblico si sono accomodati anche gli imputati dichiarati contumaci

PESCARA. L'ex sindaco di Montesilvano, Enzo Cantagallo, ha partecipato nell'aula 1 del tribunale alla prima udienza del processo Ciclone dopo il rinvio dello scorso 27 marzo. Dei 34 imputati sono stati presenti anche Lamberto Di Pentima, ex capo di gabinetto, e Rolando Canale, ex dirigente. Canale è arrivato con due borsoni e una busta piena di documenti. In aula anche l'ex vicesindaco Marco Savini. E tra il pubblico si sono accomodati anche gli imputati dichiarati contumaci all'inizio dell'udienza: gli imprenditori Duilio Ferretti e il figlio Gianni, il costruttore Vladimiro Lotorio, il geometra comunale Alfonso Di Cola.

In aula anche due cameraman ma gli imputati Di Pentima, Canale e Savini hanno negato il consenso a essere ripresi: solo Cantagallo ha detto sì alle riprese. Per la "rilevanza sociale" del processo, il giudice Carmelo De Santis ha autorizzato le riprese ma senza inquadrare gli imputati che hanno detto no.

L'udienza è terminata alle 12,25: il processo Ciclone tornerà in aula il prossimo 25 maggio dalle 9,30. Con la prossima udienza, si comincerà a entrare nel vivo con le eccezioni della difesa, a cominciare dall'uso delle intercettazioni telefoniche.

Al termine dell'udienza, nel corridoio del tribunale, Cantagallo _ soprabito beige e completo spezzato blu e grigio con cravatta rosso porpora _ si è fermato a parlare: "Non mi interessa la prescrizione", ha detto, "perché estingue il reato ma non lo cancella. Io ho operato per il bene e per la crescita di Montesilvano e mi voglio difendere. Anche i cittadini di Montesilvano hanno diritto a sapere la verità dopo quello è successo". Cantagallo ha detto che l'inchiesta Ciclone gli "ha cambiato la vita e ha rovinato la mia storia politica".
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