Città Sant'Angelo, travolta e uccisa sull’A14 dopo l’incidente

La vittima, 59 anni, di Termoli, era scesa dall’auto per chiedere aiuto nel tratto di autostrada che va tra Pescara Nord e Silvi. Tre feriti, tra cui il figlio

PESCARA. «Dov’è mamma, dov’è mia madre?», ripete stravolto l’uomo ai soccorritori sul ciglio dell’autostrada. Ancora non sa, non può immaginare, il 43enne di Termoli, cosa ne è stato della madre che gli stava seduta a fianco sull’Alfa 156 che li stava riportando da Termoli verso Osimo, dove abitano. La donna, Raffaella De Prisco, 59 anni, scesa con il figlio per chiedere aiuto dopo un primo incidente sull’A14 che li ha visti finire contro il guardrail di sinistra, della corsia di sorpasso, è stata infatti sbalzata sulla corsia opposta dell’autostrada da un Fiorino che se l’è trovata improvvisamente davanti. E poi, una volta a terra, investita una seconda volta e uccisa da un’altra auto che da nord verso sud era impegnata in un sorpasso.

Città Sant'Angelo, incidente con un morto e tre feriti
E' il "punto maledetto" dell'A14, quello dove incidenti e incendi di mezzi pesanti continuano a susseguirsi a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro. Ieri è toccato a Raffaella De Prisco di 59 anni, che dopo l'incidente è stata travolta da un'auto ed è morta. L'incidente è avvenuto nel tratto compreso tra Città Sant'Angelo e Silvi, sulla corsia nord dell'A14. Ecco il punto con le auto ancora ferme e le auto di polizia stradale, 118 e vigili del fuoco. (video Fortunato Montanaro)

È una scena raccapricciante quella che si trovano davanti i soccorritori arrivati poco dopo le 19 di ieri nel tratto autostradale tra Città Sant’Angelo e Silvi, più o meno tre chilometri a nord del casello di Pescara nord. Sulla corsia nord-sud ci sono da recuperare i resti della povera signora, su quella sud-nord, dove di fatto si è innescato lo spaventoso incidente, ci sono i tre mezzi coinvolti e tre feriti: il figlio della signora, R.R., anche lui originario di Termoli ma residente a Osimo come la madre, e nonno e nipote, della provincia di Teramo, che viaggiavano sul Fiorino. I due hanno lo stesso nome, le cui iniziali sono E.I. Il nonno ha 57 anni e risiede a Valle Castellana, il nipote, 14 anni, abita a Basciano. Il primo riporta un trauma alla coscia destra, evidente conseguenza dello sforzo impiegato per tentare di frenare e di evitare la donna, il secondo un trauma facciale. Tutti e tre vengono trasportati dalle ambulanze del 118 di Montesilvano e della Croce Rossa di Spoltore all’ospedale di Pescara per accertamenti. Il conducente della Megane, la terza macchina coinvolta per aver a sua volta tamponato il Fiorino, è sotto choc, ma alla fine rifiuta il trasporto in ospedale. La sua auto, come l’Alfa e il Fiorino, viene posta sotto sequestro, su disposizione del pm di Teramo Davide Rosati.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia autostradale della sottosezione di Pescara nord coordinata dal comandante Sabatino Pulcini, la tragedia si sarebbe innescata dopo un primo incidente in cui sarebbe rimasta coinvolta solo l’Alfa 156 su cui viaggiavano madre e figlio. Durante una fase di sorpasso, il 43enne si sarebbe visto in qualche modo ostruito da una macchina e per evitarla, almeno così ha riferito ai primi soccorritori, ha frenato. Ma nel farlo ha perso il controllo dell’auto che in testa coda è finita con la fiancata del conducente contro il guard rail. È un attimo e dal cofano inizia a uscire del fumo. Madre e figlio temono che l’auto possa andare a fuoco e scendono istintivamente per chiedere aiuto. La prima a scendere è la donna, perché al contrario del figlio ha lo sportello libero. Non si rende conto, forse, che è sulla corsia di sorpasso dove il Fiorino che arriva non fa in tempo a evitarla. Quando anche il figlio riesce a uscire non trova più la madre. Che è già dall’altra parte, esanime, con gli automobilisti che stanno già tempestando di chiamate i soccorsi. Arrivano il 118, i vigili del fuoco, il personale di Autostrade, gli uomini del Coa. La circolazione rallenta, ma il punto della tragedia è a tre corsie. Comunque si passa.

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