Elezioni a Pescara, Costantini riapre la partita: è in bilico il voto di agosto

I partiti di opposizione decidono di ricorrere al Consiglio di Stato: «Alle urne tutti i cittadini». Il centrodestra prova a sminuire le pesanti irregolarità, ma tornare al voto solamente in 27 sezioni è un errore
PESCARA. In bilico il voto a Ferragosto: il centrosinistra si compatta e prova a riaprire la partita elettorale, scongiurando così il ritorno alle urne sotto il caldo afoso di agosto e le vacanze già programmate di gran parte dei cittadini. La parola spetta ora al Consiglio di Stato che ha ancora poche settimane, prima della chiusura estiva degli uffici, per pronunciarsi e tracciare la futura linea amministrativa. La strada giudiziaria da seguire il centrosinistra l’ha definita ieri sera, dopo ben due riunioni dalle quali la politica ha deciso di presentare il ricorso con istanza di sospensiva, impugnando al Consiglio di Stato la sentenza del Tar che annulla il voto in 27 sezioni su 170. A dare il via libera alla coalizione è stato anche il parere del team di avvocati che assiste il centrosinistra. A votare alle elezioni amministrative forse non saranno solo i 16mila pescaresi che rientrano nelle 27 sezioni “incriminate”. O forse, il ritorno alle urne per ora non ci sarà proprio. La risposta la scriveranno i giudici del Consiglio di Stato. «Masci e la destra nazionale provano a sminuire maldestramente le pesanti irregolarità», dice la coalizione in una nota firmata da Pd, Movimento 5 stelle, Avs e liste civiche, «noi invece crediamo che tornare al voto solamente in 27 sezioni sarebbe un errore perché lascerebbe troppe ombre sull'esito complessivo delle scorse elezioni amministrative».
LA DECISIONE Il centrosinistra ha fatto la sua mossa «per ridare a tutte e tutti i cittadini il diritto di poter scegliere in modo libero e trasparente il destino della propria città». I partiti uniti attorno al candidato sindaco Carlo Costantini hanno preso la decisione, ma non con semplicità. Tanto che ci sono servite ben due riunioni nello stesso pomeriggio. La politica di centrosinistra si è data appuntamento nella sede di Avs in piazza Unione, a Pescara, con la prima tranche alle 17 e la seconda alle 19. In tarda serata, fra l’afa e l’umidità estiva, il centrosinistra si è unito e ha deciso di presentare il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar e chiedere la sospensiva del provvedimento del prefetto che ha disposto le elezioni per il 24 e 25 agosto. Una mossa che per il centrosinistra si deve tradurre nell’annullamento del voto in tutte le 170 sezioni e, ancora, estendere il giudizio del Tar anche ad un’altra ventina di seggi dove, sempre per il centrosinistra, «si sono verificate irregolarità». «Crediamo che non si può ulteriormente minare la credibilità delle istituzioni nel rapporto tra cittadini e propri eletti», continua il centrosinistra, «inoltre proprio perché vorremmo ci sia la massima partecipazione al voto chiederemo la sospensiva per le date del 24 e del 25 agosto sia perché in caso contrario potrebbe rivelarsi inutile lo stesso appello, sia perché vogliamo che i pescaresi vadano a votare e la settimana dopo Ferragosto integrerebbe un ulteriore vulnus ai danni dei cittadini che intendono esercitare il loro diritto di voto».
GLI SCENARI Il ricorso con sospensiva è la mossa che, se confermata dai giudici, cambia lo scenario elettorale e riapre completamente la partita. Ma tutto può cambiare in base alla risposta del Consiglio di Stato che potrebbe respingere o accogliere la richiesta. Nel primo caso, resta in vigore la sentenza del Tar e si torna al voto il 24 e 25 agosto in 27 seggi su 170. Ma è la seconda opzione quella che congela le elezioni bis e fa slittare la “calda” tornata elettorale. I giudici, infatti, potrebbero accogliere totalmente o parzialmente la richiesta del centrosinistra. In entrambi i casi la data del voto slitterebbe. Se parzialmente, in attesa del giudizio, il Comune sarebbe guidato da un commissario prefettizio. Nell’altro caso, il voto salterebbe e la partita elettorale sarebbe tutta da rifare: a indire la data delle elezioni a questo punto sarebbe il ministero che potrebbe indirle questo autunno o addirittura il prossimo anno. Quanto al numero di pescaresi chiamati alle urne, in questo caso oltre alle 27 sezioni menzionate dal Tar se ne potrebbero aggiungere delle altre. Entro il 14 luglio la coalizione di centrosinistra presenterà i documenti al Consiglio di Stato. Per il centrodestra che sostiene il sindaco di Forza Italia Carlo Masci, invece, si va dritti al ricorso (ma senza sospensiva). Per loro c’è ancora tempo: la scadenza è il 24 luglio.
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