Liliana Segre con il Presidente Mattarella (foto Quirinale)

Cittadinanza alla Segre, deflagra il "no" di Pescara. Spoltore: la facciamo noi

Il sindaco Masci ribadisce la motivazione, la leader di FdI Giorgia Meloni lo sconfessa: "Ha fatto male". Anche Biondi dall'Aquila dice che non sarebbe contrario, mentre la cittadina pescarese porta la proposta in Consiglio. E anche il Pescara calcio vara una vignetta con hashtag #LilianaSegre e #StopOdio

PESCARA. E' diventato un caso nazionale la proposta del centrosinistra di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, poi rifiutata dal centrodestra  perché la senatrice a vita ebrea italiana nata a Milano nel 1930 e sopravvissuta al campi di sterminio nazista di Auschwitz, non ha legami con la città.  E mentre continua la polemica, emergono gli schieramenti. Il centrodestra si divide.

L'ANTEFATTO. "Chiederò al Comune di darle la cittadinanza onoraria", aveva annunciato la consigliera pd Marinella  Sclocco, ricordando l'idea di  "Pescara città accogliente e inclusiva".
Ma il  primo cittadino Carlo Masci, eletto a capo della coalizione di centrodestra, aveva subito frenato sostenendo che "Non c’è nessun problema, ma manca il legame con la città di Pescara, e dovremmo mettere in fila tante persone che hanno subito le stesse vicende". La Lega si era espressa sulla stessa linea.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia

REAZIONI. La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni in un’intervista rilasciata a Repubblica sconfessa subito l’iniziativa del sindaco: «Ha fatto male. Noi a Latina abbiamo detto di essere d’accordo con un riconoscimento simile. Se servono dei segnali per proteggere i simboli, diamoli. Anche Salvini ha detto che bisogna essere scemi a negare l’Olocausto, è stato molto chiaro per me. Noi alla Segre offriamo sostegno e affetto, siamo al suo fianco e deve andare avanti. Ma su alcuni temi possiamo anche non essere d’accordo, o no?»

 Il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi (Fratelli d'Italia) dice di non essere assolutamente contrario a un'eventuale riconoscimento della sua città, salvo poi precisare che "la competenza sul conferimento della cittadinanza onoraria è del consiglio comunale e che lui accetterebbe serenamente qualsiasi decisioneadottata dall'assise civica, come è giusto che sia".

Anche il Pescara Calcio si schiera a favore della senatrice a vita Liliana Segre. La società calcistica si dichiara fermamente contro le minacce rivolte alla superstite dell'Olocausto che hanno portato alla decisione di assegnarle una scorta. Sul profilo Twitter del Pescara, con gli hashtag #LilianaSegre e #StopOdio, è comparsa la vignetta «L'unica scorta che ci piace»: tanti delfini - il delfino è il simbolo della società calcistica abruzzese - proteggono da uno squalo in agguato, circondandola, una persona ferita in mare".

Il Comune di Spoltore, centro contiguo che farà parte della Grande Pescara con Montesilvano, fa un passo in più e risponde direttamente a Pescara: "Siamo pronti a conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre". "Sta accadendo qualcosa di inquietante e vergognoso in Italia", sottolinea con preoccupazione il sindaco Luciano Di Lorito annunciando che nel prossimo consiglio comunale di giovedì prossimo alle 17, verrà discussa una mozione, firmata dal consigliere Francesca Sborgia, che chiede al consiglio di impegnare sindaco e giunta di aderire alla "Rete dei comuni per la memoria, contro l'odio e il razzismo" e "avviare il procedimento per conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre". "Noi vogliamo sentirci estranei a tutto questo, perché esprimersi su certi valori non può essere paragonato ad assumere una posizione politica. La lotta al razzismo, alla xenofobia e a tutte le forme di discriminazione sono un prerequisito per partecipare a qualsiasi dibattito pubblico, anzi aggiungerei a tutte le forme di vita civile e all'interno di una qualsiasi comunità», prosegue Di Lorito.

Il sindaco Masci è tornato sull'argomento ricordando di voler ospitare la senatrice Segre a Pescara in occasione del Giorno della memoria, il 27 gennaio 2020. Ma sulla proposta di cittadinanza è fermo: "Se la senatrice Liliana Segre va omaggiata per essere stata una vittima innocente del nazismo allora siamo tutti in ritardo, considerato che la cittadinanza onoraria non è stata concessa né a lei né a personalità come Piero Terracina, Sami Modiano, le sorelle Bucci, ai sopravvissuti della Shoah e alle vittime di ogni totalitarismo che purtroppo la storia non ci ha risparmiato; se lo è invece per la violenza del web, l'elenco sarebbe sterminato, e quindi il criterio sarebbe del tutto sbagliato, perché dobbiamo in altri modi trasmettere ideali e valori alle nuove generazioni, sottraendole così alle banalizzazioni, alle superficialità, alle strumentalizzazioni di partito, ai rischi di veicolare odio e insulti con la vigliaccheria dell'anonimato". 

 Fratelli d’Italia, con il capogruppo Fabrizio Rapposelli, aveva detto di non essere contraria e proposta di estendere la cittadianza  anche ad altre figure, come ad esempio  parenti e vittime delle foibe".

Schietto come al solito Maurizio Acerbo, pescarese e segretario nazionale di Rifondazione comunista: «Condivido la proposta e non comprendo la contrarietà del sindaco. La cittadinanza onoraria si dà non solo a persone ricollegabili alla città, ma viene conferita da una comunità come riconoscimento del valore di una personalità, conferirla alla Segre significherebbe che tutta la nostra comunità, attraverso i suoi rappresentanti civici, esprime il rifiuto del razzismo e delle ideologie razziste e nazifasciste".
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