Colpo di pistola in via Doria

Portuale aggredito con un'arma, pallottola finisce in aria

PESCARA. Un colpo di pistola sparato in aria all'imbocco di via Doria, a un passo dal ponte del Mare. È successo alle 15 di ieri, al culmine di una lite dai contorni misteriosi tra un portuale campano di 40 anni e un aggressore scappato a bordo di una motocicletta. Nessuna traccia dell'aggressore e della sua pistola: la polizia lo cerca ma è sparito.

Ieri alle 15 è arrivata una telefonata alla centrale del 113 per denunciare un colpo di pistola partito in strada nella zona del molo sud, vicino a via Doria. Con la telefonata sono state segnalate alla polizia anche un'auto e una moto in fuga lungo le strade di Porta nuova. In un pugno di minuti, la polizia è giunta davanti all'ingresso dell'ex Cofa, a un passo dalle rampe del ponte del Mare, ma non ha trovato più nessuno in strada. 

L'auto descritta nella telefonata concitata al 113, una Ford Focus, è stata trovata ferma in via Vespucci dalla squadra volante della polizia e dalla polizia stradale: dentro, il portuale di 30 anni, salernitano di origine, con una ferita alla testa. Ai poliziotti della volante diretti da Alessandro Di Blasio, il portuale non ha voluto raccontare tanto ma non ha potuto nascondere i punti fermi dell'aggressione: «Sono stato colpito alla testa con il calcio di una pistola. Chi è stato? Una persona che non ho mai visto prima».  In base al racconto del portuale aggredito, il colpo di pistola è partito per uno sbaglio dopo la botta in testa: ma la pallottola non è stata trovata durante il sopralluogo degli agenti della polizia scientifica nella zona del ponte del Mare. 

La polizia, però, è certa: il colpo è stato sparato verso l'alto perché sono troppi i testimoni che hanno assicurato di aver sentito il rumore di uno sparo in pieno giorno.  Il colpo esploso non ha provocato feriti: una fatalità visto che la zona dell'aggressione è frequentata dai cittadini. Il portuale ascoltato dalla polizia ha rifiutato il trasporto in ospedale: «Non c'è bisogno, sto bene», ha detto. Ai poliziotti ha spiegato anche che il suo aggressore è scappato a bordo di una moto.

La polizia ha dato il via alle ricerche ma finora non c'è traccia dell'aggressore.  Su questa storia gli interrogativi senza risposta sono ancora tanti: le redini dell'indagini sono passate alla squadra mobile coordinata da Nicola Zupo.  Ma quello che mette gli investigatori in allarme, è che a Pescara gira un'altra pistola e nessuno sa ancora chi può usarla e quando. (p.l.)

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