Comune senza soldi le luminarie le pagano i negozianti

Proteste per l’arrivo delle cartelle della tassa sulle insegne per anni il tributo era stato ignorato dall’amministrazione

PENNE. Si sono accese, e sono davvero un bel vedere, le luminarie natalizie nel centro storico di Penne. Le luci che da qualche giorno brillano in corso Alessandrini, piazza Luca da Penne, piazzetta XX settembre e corso dei Vestini sono state fatte installare dai commercianti del centro storico. La maggior parte dei negozianti, venendo incontro alle difficoltà economiche dell’amministrazione comunale, costretta a fare i conti con le sempre più esigue risorse cittadine, hanno sborsato 80 euro per ciascuna attività per abbellire e rendere più accoglienti le vie storiche del paese ed evitare un crollo delle vendite. Anche i negozianti di viale Ringa, di via Martiri Pennesi e viale San Francesco, intanto, si stanno organizzando per illuminare le altre zone commerciali della città. «Come amministrazione non ci è sembrato giusto spendere cifre importanti per le luminarie di Natale», ha detto il sindaco Rocco D’Alfonso. «Di questi tempi abbiamo preferito mantenere altri servizi più essenziali alla vita di tutti giorni». Tra amministrazione e commercianti è stato stabilito comunque una sorta di patto: con gli esercenti impegnati nell’allestimento delle luci e l’amministrazione nell’offrire un ricco cartellone eventi. «Non è stato facile per noi mettere mano al portafoglio in questo periodo, ma abbiamo pensato che un Natale senza luci sarebbe stato ancora peggio», ha detto una negoziante di via Dante Alighieri. «Ringrazio i commercianti che hanno mostrato tanta sensibilità e sono venuti incontro alle nostre difficoltà. Come delegato al commercio», ha detto il consigliere Giancarlo Malachi, «mi auguro che i cittadini pennesi adesso privilegino le vetrine del proprio paese a quelle dei centri commerciali».

Ma c’è un’altra polemica che vede protagonisti i commercianti pennesi e riguarda le insegne e la pubblicità. Ultimamente, i proprietari degli esercizi commerciali si sono visti recapitare dalla Soget spa, la società che a Penne si occupa dell’accertamento e riscossione dei tributi, degli avvisi per regolarizzare le posizioni in merito.

Si tratta sia delle insegne esposte all’ingresso dei negozi che dei cartelloni pubblicitari, banner o locandine che sono affissi alle vetrine, la cui tassa per molti anni, stando a quanto affermano alcuni commercianti, non è stata riscossa dagli uffici comunali preposti. Infatti, come è stato confermato dal comando dei vigili urbani pennese, un regolamento comunale specifico esiste, ma sembrerebbe che per diverso tempo sia stato ignorato dall’ente locale, “esentando” di fatto gli esercenti dal versamento del tributo. Dallo scorso anno invece anche questa incombenza è passata nelle mani della Soget spa, che ora sta regolarizzando tutte le diverse situazioni presenti sul territorio del Comune. La società procede all’accertamento anche per via fotografica. I commercianti quando sono si sono recati agli sportelli dopo aver ricevuto l’avviso dalla Soget, si sono visti esibire anche documentazione fotografica. In realtà non si tratta di cifre esorbitanti, tutt’altro, ma il decalogo viene applicato alla lettera e dunque vengono tassate non solo le insegne che troneggiano all’esterno ma anche manifesti, banner e tutto il materiale pubblicitario che attraverso una vetrina dà sulle aree pubbliche. Insomma, la Soget, e quindi il Comune che ha affidato l'incarico, sono intenzionati a riscuotere fino all’ultimo centesimo per rimettere qualcosa in cassa.

Francesco Bellante

Claudia Ficcaglia

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