Concorso truffa, indagato Sospiri

Prova truccata al Comune di Montesilvano, anche Cordoma nei guai

PESCARA. Un concorso bandito per fronteggiare la carenza di personale: era il novembre 2007, quando il Comune di Montesilvano indice 4 selezioni pubbliche. Ieri, dopo perquisizioni e cambi di giunte, l'inchiesta sul presunto concorso truccato è stata chiusa con 21 indagati. Ci sono Pasquale Cordoma, sindaco di Montesilvano, all'epoca, eletto soltanto da sei mesi alla guida del Comune di Montesilvano e Lorenzo Sospiri, nel 2007 coordinatore provinciale di An e oggi del Pdl, accanto ai ruoli di consigliere comunale e regionale. Cordoma e Sospiri devono rispondere di rivelazione di segreto d'ufficio, concorso in tentata truffa aggravata e concorso in induzione al falso.

Sono loro i nomi di spicco - «la fine dell'inchiesta è una buona notizia, adesso potrò sapere di cosa sono accusato» dice Sospiri - di una rosa di 21 indagati in cui figurano molti candidati ai quattro concorsi, quindici persone che hanno partecipato alla selezione per istruttori amministrativi, istruttori tecnici e istruttori direttivi amministrativi e che avrebbero beneficiato delle soluzioni dei quiz.

Accanto a loro, c'è l'organizzatore del concorso, la società Quanta e i quattro amministratori, tra cui l'ex assessore all'Urbanistica, Corrado Carbani e Luigi Marchegiani, ex capogruppo di FI che, insieme a Cordoma e Sospiri, avrebbero diffuso le soluzioni dei quiz. Il pm Giampiero Di Florio ha firmato l'avviso di conclusione delle indagini che sono state condotte dalla squadra mobile diretta da Nicola Zupo. E, adesso, dalla notifica, i 21 indagati avranno a disposizione 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o per depositare memorie. I reati, contestati a vario titolo, vanno dal falso materiale commesso dal pubblico ufficiale alla tentata truffa, dalla rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio alla mancata osservanza degli obblighi di direzione e vigilanza.

Nel 2007, il Comune di Montesilvano deve ovviare a una carenza di personale perché ci sono soltanto 190 posti rispetto ai 356 in dotazione organica. Così, si procede al bando a cui partecipano 1.397 candidati arrivati da tutto l'Abruzzo e anche da fuori Regione per 16 posti in palio.

Il concorso, per un'assunzione a tempo determinato, si svolge il 12 dicembre ma, pochi giorni dopo, sotto Natale, all'alba del 23 dicembre, scattano le perquisizioni della Mobile a casa di due amministratori e di sette vincitori alla ricerca di documentazione utile a capire se il concorso era stato pilotato per favorire alcuni candidati vicini ai partiti di maggioranza fornendo loro soluzioni in anticipo.

«Girano un sacco di voci e io non so niente», aveva detto Carbani, mentre il sindaco Cordoma che dopo l'operazione Ciclone e la fine traumatica della giunta di Enzo Cantagallo aveva fatto della trasparenza il suo baluardo, aveva detto: «Per quello che mi riguarda, il concorso è stato regolare ma se emergessero fatti poco chiari sono pronto ad annullarlo».

Gli investigatori, già nel gennaio 2008, dopo un esposto alla Procura e la traccia di un'e-mail con i risultati dei quiz, hanno il quadro chiaro: i vincitori del concorso conoscevano le soluzioni che sarebbero state consegnate loro da Cordoma, Sospiri, Marchegiani e Carbani. E in due casi, le risposte sarebbero finite prima nelle mani dei genitori dei candidati. Il concorso verrà annullato facendo ripiombare l'amministrazione nel caos. A sei mesi dalla sua elezione, Cordoma azzera la giunta e manda a casa l'assessore Carbani.

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