Consumi, lievi segnali di ripresa

3 Maggio 2014

Abbigliamento e ristorazione in controtendenza rispetto ai recenti, vertiginosi, cali di vendita

MONTESILVANO. Permane una situazione di crisi profonda ma qualche segnale di timida ripresa comincia a emergere. Questo lo stato di salute del commercio a Montesilvano, che dopo aver subìto profonde flessioni nelle vendite negli anni passati e anche sino alla fine del 2013, in questi primi tre mesi del nuovo anno mostra piccoli ma significativi segnali di vivacità.

Ci sono da fare ovviamente dei naturali distinguo in base al settore merceologico: i negozi di accessori e le profumerie stanno avendo ancora piccole flessioni sul fronte dei volumi di vendita, mentre al contrario l'abbigliamento, in particolar modo quello di marca (parliamo di capi e firme per una clientela del ceto medio-alto), è tornato in positivo, soprattutto in questi giorni, con l'inizio della nuova stagione e al termine del periodo dei saldi, si registra un trend positivo.

«Coloro che hanno possibilità di spendere», spiega Gianni Taucci, direttore provinciale di Confesercenti (una delle associazioni di categoria del settore), «ha ricominciato a fa muovere l'economia e le vendite. In generale, però, se non ci si differenzia, sia nella scelta dei prodotti da vendere che nel modo di proporli alla clientela, si rischia il blocco. Chi continua a fare ricerca riscontra sicuramente un interesse maggiore nei clienti e ha un'opportunità in più di fare bene. È anche vero che nel periodo primavera-estate è più facile vendere, giacché molti capi costano meno rispetto a quelli invernali. Pensiamo ai giubbini leggeri rispetto ai giacconi in piume o alle t-shirt, però chi compra certi marchi è perché ha soldi a disposizione».

Tiene anche la ristorazione, settore che palesa una situazione di relativa tranquillità, ma le migliori performance le ottengono i ristoratori che servono prodotti di qualità e che differenziano l’ offerta dei menu.

«Quando vogliono provare qualcosa di nuovo», prosegue Taucci, «le persone sono disposte anche a spostarsi visto che il consumatore è sempre alla ricerca di qualcosa di diverso, soprattutto di prodotti legati alla tipicità locale e non. La ristorazione classica non paga in questo momento».

In vista delle elezioni, i commercianti preparano anche una serie di richieste a chi sarà chiamato ad amministrare Montesilvano, a partire dalla raccolta dei rifiuti: «Il posizionamento dei nuovi cassonetti», dice Taucci, «non sta offrendo un bel belvedere a chi passeggia in città, e questo non contribuisce a un buon commercio. Gli esercenti si muovono per organizzare iniziative ma poi l'amministrazione non tutela e non comprende le esigenze di chi col commercio ci vive. Camminare dovendo schivare i cassonetti non è bello, poi non si sa cosa accadrà d'estate visto che la domenica i rifiuti non saranno raccolti. Questa città è fatta per turismo e commercio, se pensiamo che Montesilvano sia ancora un posto per continuare a costruire palazzi per poi vendere a non si sa chi si sbagliano di grosso e si rischia di decretarne la morte».

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