Consumi, scattano le nuove restrizioni

Dal 1° maggio limiti all’uso del condizionatore in uffici pubblici, scuole e comuni. Al vaglio misure anche per le case
Scattano anche in Abruzzo le prime limitazioni sui consumi di elettricità e gas, per limitare le conseguenze della crisi energetica acuita dalla guerra in Ucraina. Dal primo maggio, infatti, arriveranno i nuovi limiti per il termostato – sia in inverno che in estate – in uffici pubblici, scuole e comuni. L’obiettivo del Governo è risparmiare 4 miliardi di metri cubi nel 2022 – riducendo così indirettamente la dipendenza dalle forniture di materie prime dalla Russia – limitando fin da subito l’uso dei condizionatori e poi anche quelli dei riscaldamenti, fino al 21 marzo 2023. La misura però potrebbe essere estesa anche nelle aziende, negli uffici privati e nelle case, dove sono già in vigore limiti ma meno stringenti. Per tutti, c’è il rischio di multe salate.
I NUOVI LIMITI PER IL PUBBLICO
Le nuove regole in vigore dal 1° maggio al 31 marzo 2023 sono state sancite da un emendamento al decreto Energia presentato in commissione parlamentare dal Movimento 5 Stelle, che impone una stretta su termosifoni e condizionatori delle pubbliche amministrazioni e delle scuole. La media ponderata delle temperature dell’aria degli edifici pubblici, misurate nei singoli ambienti di ciascuna unità immobiliare, non dovrà essere quindi superiore ai 19 gradi centigradi in inverno e minore di 27 gradi in estate, con un margine comunque di tolleranza di due gradi. La misura non viene al momento applicata a cliniche, ospedali e case di cura.
Nell’ambito della stretta per ridurre i consumi potrebbe arrivare anche un decreto per diminuire il consumo elettrico dei comuni. Il che potrebbe significare meno lampioni. Il Governo valuta l’inserimento di una norma per limitare il numero dei lampioni accesi e le ore di illuminazione. In base alla stessa logica nei condomini si potrebbe ritardare l’accensione della luce nelle parti comuni. Limiti potrebbero essere previsti anche per l’uso delle automobili. Una sorta di austerity, quindi, simile per certi versi a quella vissuta già nel 1973.
I LIMITI GIà IN VIGORE NELLE CASE
Il Governo sta valutando di estendere la stretta al termostato anche alle case e ai locali privati, per raggiungere un risparmio di gas fino a 20 miliardi di metri cubi l’anno tra riduzione dell’uso dei condizionatori e dei riscaldamenti. Al momento, però, nelle abitazioni private le vecchie regole impongono già che non si superino i 20 gradi in inverno con fasce di accensione specifiche dei termosifoni in base alle sei zone in cui è divisa l’Italia.
LE MULTE PREVISTE
Le multe sono già previste per chi sfora i limiti e ora si applicheranno anche alle nuove regole per la pubblica amministrazione. Le sanzioni vanno dai 500 ai tremila euro. Ma i controlli sono complessi per la pubblica amministrazione e ancor di più per le aziende e le case degli italiani.