Contraffazione, maxi sequestro

6 Agosto 2010

Ritrovate 750 paia di scarpe falsificate e 300 tra borse e vestiti fasulli

PESCARA. Quasi perfette ma assolutamente taroccate. Le 1.500 scarpe da tennis Nike che la Guardia di Finanza ha sequestrato a Pescara l'altro giorno non avevano nulla da invidiare a quelle originali.  Pelle apparentemente buona, rifiniture niente male, modelli all'ultimo grido. Eppure erano contraffatte, così come erano contraffatti i 300 capi di abbigliamento e borse che gli uomini delle Fiamme gialle hanno sequestrato nell'ambito della stessa operazione, coordinata dal capitano Alfonso Rossi

L'intervento è stato effettuato a Villa del Fuoco. I finanzieri hanno intuito che un furgone con due marocchini a bordo era sospetto per cui lo hanno bloccato in strada proprio mentre stava per raggiungere due senegalesi. Sul mezzo erano conservate le finte scarpe da tennis Nike, 750 paia in tutto, e ai finanzieri è bastato uno sguardo per capire che le calzature erano tutte fasulle, pur essendo di ottima fattura. 

A quanto pare i destinatari della merce erano i due senegalesi, che non solo sono rimasti a mani vuote ma hanno anche subito una perquisizione nella loro abitazione.  L'appartamento era una sorta di magazzino, nel quale veniva conservata merce di vario genere, anche in questo caso contraffatta. C'erano circa 300 pezzi tra borse, giacconi e pantaloni con griffes non autentiche che prima o poi sarebbero finiti sul mercato. 

Tra l'altro erano pronte per essere vendute delle borse Louis Vuitton, così come dei jeans Dolce & Gabbana e dei giubbotti firmati. Tutto taroccato. Per i quattro extracomunitari bloccati proprio mentre stavano concludendo l'affare le cose si sono messe piuttosto male.  Sono stati tutti denunciati per essere stati trovati in possesso di articoli non originali e uno dei due è stato anche sottoposto a fermo perché non ha ottemperato a un decreto di espulsione.

Dopo la direttissima è stato di nuovo espulso per cui dovrà lasciare l'Italia.  «L'intervento dei finanzieri non solo ha interrotto lo scambio tra i trasportatori della merce e coloro che l'avrebbero materialmente smerciata» fa notare il comandante provinciale delle Fiamme gialle Maurizio Favia, ma ci ha anche consentito di effettuare un sequestro significativo». 

Come per le altre operazioni anti-contraffazione il compiacimento della Finanza nasce dal fatto che i prodotti non originali «creano distorsione nel mercato». «Ora», conclude Favia, «ci muoveremo per capire i punti di rifornimento degli stranieri che lavorano con merce contraffatta e, evidentemente, hanno dei depositi di riferimento».

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