«Contributi a pioggia favori e caos rifiuti Così è insufficiente»

MONTESILVANO. L’opposizione boccia Di Mattia. Tutti d’accordo, tranne uno: «Appena appena sufficiente, ma proprio appena appena», dice Paolo Di Blasio, «perché con la crisi e i tagli che ci sono il...

MONTESILVANO. L’opposizione boccia Di Mattia. Tutti d’accordo, tranne uno: «Appena appena sufficiente, ma proprio appena appena», dice Paolo Di Blasio, «perché con la crisi e i tagli che ci sono il sindaco ha pochi margini di manovra. Di Mattia non può fare tanto di più».

Di Blasio a parte, è una pioggia di critiche: «A mio nipote», racconta Manola Musa, «hanno messo uno perché ha fatto troppo il presuntuoso e io metto lo stesso voto al sindaco: lui e gli altri pensano di far credere ai cittadini di fare così tanto per Montesilvano, invece, è tutto il contrario. Parlano, parlano ma a stringere non hanno fatto niente: dovevano essere quelli del cambiamento, invece, è sempre la solita storia e manca la trasparenza». «Per capacità di mettersi nei guai, Di Mattia meriterebbe un 8», ride Paolo Cilli, «per me ha sbagliato almeno tre cose: sui rifiuti ha azzerato l’appalto ma è un rischio troppo grande per il Comune; i lavori pubblici sono fermi perché le ditte non sono state pagate in tempo, addirittura, c’è ancora chi aspetta i soldi dell’emergenza neve dell’anno scorso; non c’è programmazione per la manutenzione ordinaria di strade e verde pubblico». «Di Mattia non ha fatto quello che ci si aspettava», per Umberto Di Pasquale, «nessun rinnovamento, soliti contributi a pioggia ed enti strumentali mai tagliati». «Troppo presto per giudicare», dice Claudio Daventura, «l’amministrazione non ha fatto ancora niente di concreto». Ottavio De Martinis è durissimo: «La città non si accorge neanche di avere un sindaco. Almeno Cordoma e Cantagallo davano l’impressione di essere presenti sul territorio. E poi, il centrosinistra litiga sempre: se non riescono a fare cose semplici, come il registro delle coppie di fatto e istituire la tassa di soggiorno, non capisco come faranno con le grandi opere. Ma il peggio sono i troppi soldi spesi inutilmente per le associazioni amiche o gli incarichi esterni, per non parlare delle nomine in stile parentopoli anni Ottanta». «Salvo qualche input per i rifiuti che potrebbe essere dannoso per la città», riflette Vittorio Catone, «non c’è niente da valutare: restano i contributini agli amici, l’assenza del regolamento Imu e un bilancio copia e incolla del vecchio. Di Mattia è come un giocatore che non tocca palla perché non si propone: non giudicabile».

«Solo ordinaria amministrazione e neanche tanto bene», per Francesco Maragno, «le promesse sono state disattese per sistemare chi ha sostenuto il centrosinistra disinteressandosi dei problemi. Il sindaco è poco presente e la sua unica iniziativa sui rifiuti ci esporrà a danni onerosi». «Il sindaco», dice Manuel Anelli, «si è circondato di assessori che non gli danno una mano per sopperire ai problemi dell’urbanistica e dei lavori pubblici. Poi, la maggioranza arlecchino gli tira troppo la giacchetta: si pensa solo a litigare nei settori in cui circolano i soldi. Così, faranno rimpiangere quel monocratico di Cordoma». «Un 5 di incoraggiamento», per Ernesto De Vincentiis, «l’amministrazione non ha ancora fatto niente di serio: stanno ancora spartendo cambialucce elettorali». ©RIPRODUZIONE RISERVATA