L'anarchico Cospito prima e dopo lo sciopero della fame (foto Ansa)

PESCARA

Cospito in sciopero della fame trasferito nel carcere Opera di Milano

Dimagrito, visibilmente cambiato, dopo oltre 100 giorni senza mangiare, il suo avvocato fa sapere che "non accetterà somministrazioni di cibo"

PESCARA. Dimagrito, visibilmente cambiato, l'anarchico pescarese Alfredo Cospito sarà trasferito nel carcere milanese di Opera. Il trasferimento è stato disposto dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Sinora Cospito era detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sassari.

"Cospito sarà ricoverato nel padiglione del Servizio assistenza intensificata della struttura carceraria meneghina di Opera in considerazione del suo stato di salute", spiega l'avvocato Flavio Rossi Albertini. Al Sai sono destinati i detenuti affetti da gravi patologie. Ieri il medico di fiducia di Cospito, Angelica Milia, aveva sostenuto che il detenuto era a "rischio fibrillazione", in considerazione del suo calo ponderale, e ne aveva sollecitato il trasferimento.

"Non accetterà somministrazioni di cibo e continuerà sicuramente lo sciopero della fame". E' quanto ribadisce l'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito, dopo il trasferimento dell'anarchico in sciopero della fame da oltre cento giorni. "L'unica novità di questo trasferimento è che nella struttura di Opera hanno specialisti in grado di intervenire tempestivamente in caso di emergenza", aggiunge Rossi Albertini.

Scadono il 12 febbraio i trenta giorni di tempo che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha per rispondere all'istanza avanzata dal difensore di Cospito per chiedere la revoca del regime del carcere duro disposto nei suoi confronti per quattro anni. Lo precisa la difesa di Cospito. Trascorsi i termini, e in assenza di una risposta da parte di via Arenula, il ricorso viene considerato respinto. Sull'istanza finita all'attenzione del ministro Nordio, nei prossimi giorni, si esprimerà con un parere la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.