Csm, semaforo verde per Legnini: la vicepresidenza è a un passo

Il sottosegretario è stato eletto con 524 voti al Consiglio superiore della magistratura. Al nuovo incarico dell'abruzzese è legata la posizione del vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, primo dei non eletti Pd a Montecitorio

Giovanni Legnini e Giuseppe Fanfani sono stati i primi  due "laici" del Csm eletti dal Parlamento in seduta comune, mercoledì sera,  rispettivamente con 524 e 499 voti. A loro si è aggiunto, l'indomani, Antonio Leone (in quota Ncd), per gli altri cinque membri le votazioni riprenderanno solo lunedì. La figura di Legnini, in seno al Partito democratico, così come viene inquadrata dall'Huffington Post, era arrivata al termine di una giornata di trattative. Legnini diventa così la "best option" che ora il Pd indica per la vicepresidenza del Csm. Lo hanno chiarito i capigruppo del Pd nel corso della riunione dei gruppi parlamentari. Alla scelta di Legnini è, ora, legata la posizione dell'aquilano Giovanni Lolli. Legnini dovrà lasciare per incompatibilità tanto il ruolo nell'esecutivo quanto la poltrona a Montecitorio, liberando il posto al primo dei non eletti, proprio Lolli. «Felicissimo se Giovanni Legnini riuscisse a diventare vicepresidente del Csm. Sarebbe un grande riconoscimento del suo lavoro e del suo valore politico. Certo, resterebbe poi la preoccupazione legittima sul fatto che avendo lui la delega all'Aquila nel governo, rimarremmo come dire scoperti. Lui è essenziale per noi». Lo ha detto  il vicepresidente della Regione. «La mia posizione è l'ultima cosa di cui discutere - dice Lolli - deciderà il partito cosa sia meglio fare, se io debba restare qui o andare a Roma. Felicissimo per Legnini, resta da capire come risolvere l'eventuale presenza dell'Abruzzo nel Governo Renzi, ma noi per fortuna abbiamo anche la carta Pezzopane, che ha tutte le carte in regola».

Sulla stessa scia il governatore Luciano D'Alfonso il quale, nel valutare l'importanza della nomina di Legnini, giudica comunque un peccato che l'Abruzzo rischi di perdere un sottosegretario. «Oltretutto», spiega, «di Lolli c'è un gran bisogno qui da noi». In ogni caso, quasi ad usare un modus operandi caro ai democristiani: «Quando e se tutto questo avverrà, me ne occuperò».

«L'ho sentito contentissimo e anche emozionato. Giovanni Legnini sa che il ruolo di vicepresidente del Csm è prestigioso in modo particolare». La senatrice aquilana Pd Stefania Pezzopane l'elezione del collega di partito chietino ai vertici dell'organo di autogoverno della magistratura. «Per l'Abruzzo intero - aggiunge - si tratta di un grande successo perché ci porta alle alte cariche dello Stato». Ma la Pezzopane sa anche che il ruolo nel governo Renzi di Legnini è stato fondamentale per la ricostruzione post sisma. «Sono però sicura che il Pd abruzzese farà confermare la sua presenza nella compagine di governo», risponde. Se fosse proprio lei la candidata naturale alla sostituzione di Legnini la Pezzopane spiega che «deciderà il partito abruzzese, non saprei cosa dire. Sono la meno indicata per commentare cose del genere».

«L'Abruzzo chiederà la copertura del proprio spazio nel Governo». Ha detto poi Silvio Paolucci, segretario regionale Pd e assessore alla Regione. «La sua elezione al Csm - puntualizza Paolucci - è un riconoscimento per la persona, così bravo al governo da essere chiamato anche alle alte cariche dello Stato. Per l'Abruzzo, è evidente proprio per il suo valore, la sua presenza è stata cruciale, quindi chiederemo che questo ruolo non venga scoperto. Come, lo vedremo nelle prossime ore».

ddd

LA CARRIERA DI  LEGNINI. Nato nel 1959, Legnini è sposato con due figli ed è sottosegretario all’Economia. E’ avvocato cassazionista, specializzato in diritto dell’impresa e della pubblica amministrazione. Il suo impegno politico inizia all’età di 17 anni (con il Pci) e, dopo una lunga militanza, nel 1990 ha iniziato la sua esperienza istituzionale quale sindaco di Roccamontepiano fino all’anno 2002, ricoprendo contemporaneamente altri  incarichi pubblici. Nel 2004 è arrivata la prima elezione a senatore. La lista di partenza era quella dei Ds. Dal 2005 al maggio del 2013 è stato consigliere comunale a Chieti, dove ha esercitato anche la funzione di presidente del consiglio comunale dal 2005 al 2008.

Al Senato, nel gruppo dei Ds dal 2004 al 2006, dell’Ulivo dal 2006 al 2008 e del PD dal 2008 è  stato costantemente presente della commissione Bilancio  e Programmazione Economica, esercitando anche l’incarico di vicepresidente dal 2006 al 2008, nonché membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e del comitato parlamentare per i procedimenti d’accusa.

In diversi periodi ha ricoperto il ruolo di membro della Commissione parlamentare consultiva per l’attuazione della riforma amministrativa, della Commissione per l’infanzia e i minori, della Commissione contenziosa e membro del Consiglio di Garanzia e della commissione di Vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti.

E’ stato  relatore di maggioranza e di minoranza di numerose leggi, tra cui leggi finanziarie e altri provvedimenti in materia economica e finanziaria, giustizia e legislazione sulla montagna. Dal 2008  è stato  segretario d’aula al Senato del gruppo  del Partito democratico. Eletto alla camera dei Deputati lo scorso anno, è stato nominato sottosegretario, con delega all’Editoria e all’Attuazione del programma di Governo. Altra nomina e altra delega, come sottosegretario al Mef, il 28 febbraio scorso, con il governo Renzi.