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D'Alfonso-Dezio, 70 intercettazioni

Entra nel processo solo una piccola parte dei dialoghi registrati di nascosto

PESCARA. Il polverone-intercettazioni sollevato da una parte della difesa si dirada rapidamente, spazzato via dalla decisione con cui il gup Guido Campli incarica un perito di trascrivere i dialoghi-chiave del processo - su appalti e tangenti al Comune di Pescara - a carico dell'ex sindaco Luciano D'Alfonso, del suo ex braccio destro Guido Dezio e di altri 24 imputati tra dirigenti (o ex) comunali, consulenti e imprenditori, tra cui Carlo e Alfonso Toto.

Una settantina in tutto di conversazioni, quasi tutte telefoniche e pochissime ambientali, 50 delle quali sollecitate dalla difesa di Dezio, una decina da quella di D'Alfonso e sei dal pm Gennaro Varone. Sarà la dottoressa Capodanno, già nel plotone di esperti incaricati di depositare le intercettazioni di Ciclone sulle presunte tangenti al Comune di Montesilvano, a occuparsi di ascoltare e mettere su carta le registrazioni. I primi risultati saranno depositati alla prossima udienza del 22 giugno, alle 16.

Per un processo che fonda le sue architravi su faldoni e documenti, impantanarsi sulle intercettazioni sarebbe stato un autogol. Il gup Campli ha evitato lo scontro frontale tra le parti, solo abbozzato, rendendo difesa e accusa direttamente responsabili delle intercettazioni, da loro stesse scremate, lasciando spazio per un'udienza ancora, quella del 22 appunto, per consentire alle difese di chiedere l'eventuale trascrizione di altre delle conversazioni registrate di nascosto dalla squadra mobile nel corso delle indagini.

Così, sventato il tentativo di allungare a dismisura i tempi processuali, l'udienza preliminare su Housework cammina lentamente, ma con brevi intervalli tra un'udienza e l'altra. Che quella di ieri dovesse esaurirsi sulle intercettazioni, lo si era intuito già la volta scorsa, quando la difesa di Dezio, rappresentata dagli avvocati Medoro Pilotti Aielli e Marco Spagnuolo, aveva chiesto di ascoltare tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali allegate ai 53 faldoni del processo e presentato istanza per la trascrizione integrale. Campli aveva individuato nel 25 maggio il termine ultimo per consentire ai legali di ascoltare le registrazioni prima dell'udienza di ieri. In pratica, un "invito" alla difesa a individuare le conversazioni ritenute utili e da trascrivere, così da non paralizzare il processo.

Il gup ha mantenuto la stessa linea e ha respinto ieri l'istanza di trascrizione integrale, che avrebbe bloccato a lungo il processo: basti pensare che per il solo Dezio, le conversazioni telefoniche erano 8500. Senza parlare di quelle ambientali. I difensori si erano comunque preparati la carta di riserva e hanno "ristretto" la richiesta a una cinquantina di conversazioni. Il gup ha rilevato come la trascrizione delle intercettazioni sia un di più ai fini processuali, bastando secondo la Cassazione i semplici supporti magnetici a disposizione delle parti per valutare il "peso" di un dialogo registrato. Ma ha comunque acconsentito alle verbalizzazioni. Quanto alle 6 indicate dal pm, riguardano una conversazione tra Dezio e un dirigente comunale sul bar del tribunale, altre sulla tipografia Brandolini e un'ambientale tra due ingegneri sulla presunta gara pilotata sugli impianti di calore.

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