Morto dopo essere stato colpito con il taser, Pagano: “Evitiamo processi sommari”

5 Giugno 2025

Il segretario regionale Fi Abruzzo: "Se emergeranno rischi, si valuteranno correttivi. Ma oggi serve cautela e rispetto per le istituzioni, le famiglie e la verità dei fatti"

PESCARA. “La morte del giovane di San Giovanni Teatino a Pescara è una tragedia che impone rispetto, dolore e prudenza. Occorre attendere l’esito dell’autopsia per accertare se vi sia un nesso tra il decesso e l’uso del taser da parte della Polizia. Evitiamo processi sommari, specie contro le forze dell’ordine, che operano ogni giorno con professionalità e responsabilità”. Lo ha dichiarato Nazario Pagano, Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati e segretario regionale Fi Abruzzo, intervenendo a Rainews.

“Il taser – ha ricordato Pagano – è frutto di una lunga sperimentazione avviata nel 2014, condivisa da governi di ogni colore politico, nel corso della quale sono stati accuratamente valutati a più riprese anche i rischi per la salute delle persone su cui viene utilizzato. E va ricordato che il taser è stato adottato per limitare l’uso delle armi da fuoco in situazioni in cui è in pericolo l’incolumità di persone. Se emergeranno rischi specifici, si valuteranno eventuali correttivi. Ma oggi serve cautela e rispetto per le istituzioni, le famiglie e la verità dei fatti”.

Successivamente l'autopsia eseguita dal medico legale Cristian D'Ovidio ha stabilito che una "sommersione interna emorragica da trauma toracico chiuso" è stata la causa del decesso di Riccardo Zappone, il trentenne morto martedì a Pescara. A renderlo noto, la Procura del capoluogo adriatico, sottolineando che "l'utilizzo del taser da parte del personale di polizia non ha avuto alcun ruolo ai fini del determinismo della morte".

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