Di Carlo: ho il sospetto di manifesti abusivi Intervenga il prefetto

Il candidato sindaco: «Da verificare le affissioni nei comitati» Testa paga 5mila euro per farsi la pubblicità sugli autobus

PESCARA. A meno di un mese dalle elezioni, scoppia la polemica sui manifesti. Ieri, il candidato sindaco della lista civica La grande Pescara Alessio Di Carlo ha inviato una nota al prefetto Vincenzo D’Antuono per richiedere la verifica «della regolarità delle affissioni di manifesti e/o vetrofanie nelle sedi dei partiti e nei comitati dei candidati a consiglieri regionali e comunali, nonché a governatore e sindaci di Pescara e Montesilvano».

Di Carlo ha detto di aver fatto riferimento ad «una nota emanata in questi giorni dal ministero dell’Interno, in seguito all’interrogazione promossa dalla prefettura di Arezzo».

A Teramo, tra l’altro, proprio in questi giorni i vigili sono intervenuti per multare e rimuovere i volti dei candidati posti sulle vetrine dei vari comitati elettorali. La legge, infatti, consente l’apposizione sulle vetrine di insegne indicanti i nomi di comitati e partiti, ma vieta l’affissione di manifesti con le foto dei candidati. Di Carlo, quindi, ha invitato il prefetto, in caso di accertamento di irregolarità, a far rimuovere il materiale di propaganda abusivo.

Diverso il caso del candidato sindaco Guerino Testa che continua a farsi pubblicità elettorale sugli autobus e da ieri anche con un camper. Il divieto di affiggere manifesti al di fuori degli spazi consentiti dal Comune, scattato il 25 aprile scorso, riguarda in realtà solo la pubblicità elettorale cosiddetta statica, ma non quella dinamica. A farlo presente sono stati sia Testa, che Michele Russo responsabile della Mirus, la società di comunicazioni che cura la campagna elettorale di Testa. «Non c’è nessun divieto», ha fatto presente Testa, «la pubblicità dinamica, cioè quella che faccio io sugli autobus, è consentita sino alle elezioni». C’è tuttavia qualche candidato che ci marcia, perché invece di far girare il proprio trotter per la città ha preferito lasciarlo in sosta per giorni in posti ben visibili. Ancora più chiaro il responsabile della Mirus, che è anche presidente della Gtm, la società degli autobus urbani. «La legge», ha precisato, «vieta le affissioni cosiddette statiche, cioè i manifesti affissi per strada che dal 25 aprile scorso possono comparire solo su spazi consentiti. Ma non la pubblicità dinamica, cioè quella in movimento affissa sui bus o sui trotter». «Testa, in questo modo», ha continuato, «si può considerare furbo, perché si fa pubblicità senza incorrere nelle violazioni di legge». Una pubblicità che al candidato sindaco costa ben 5mila euro per un mese. Decisamente più economica la scelta di un altro candidato sindaco, Vincenzo Serraiocco, che ha affisso un suo manifesto su un triciclo guidato da un’avvenente ragazza. Russo ha poi voluto fare chiarezza sul suo duplice ruolo di consulente del candidato e presidente della Gtm. «La Gtm non c’entra con la pubblicità sugli autobus che è stata affidata in gestione a una multinazionale, la Igp decaux».

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