Di Mattia promosso o bocciato? È scontro

Il sindaco dell’Idv: sempre in Comune a lavorare per la città. L’opposizione all’attacco: con lui si torna indietro

MONTESILVANO. Se fosse per lui, le «incrostazioni» del Comune le toglierebbe di mezzo con un martellone da 5 chili: un colpo e via. Ma il sindaco Idv Attilio Di Mattia, 36 anni, non è un uomo solo al comando: da 8 mesi guida una città di quasi 53 mila abitanti e ha capito che «deve muoversi tra lacci e lacciuoli» e che ogni decisione presa in Comune si materializza in città «a scoppio ritardato».

Sono passati 8 mesi da quando è stato eletto. Quante volte ha detto: “Ma chi me lo ha fatto fare ?”.

«Diciamo che sono stato preso dallo sconforto almeno un paio di volte: la prima per la particolarità tutta italiana che una decisione politica ha un impatto troppo ritardato sulla città e diventa realtà dopo almeno 7-8 mesi. Poi, la seconda, è accaduta quando mi sono dovuto confrontare con situazioni incrostate da troppo tempo: mi cadono le braccia quando gli operatori, gente che legge sempre i giornali, lanciano sospetti sulla metodologia dei miei atti. Se uno lavora in maniera diversa dal passato, perché pensare che dietro ci sia chissà cosa?».

Sindaco, che voto si dà?

«Un 7,5 me lo do: è il voto di uno che si è applicato ma che ha fatto qualche errore e, quindi, potrebbe fare ancora meglio. Ecco perché, tra 5 anni, aspiro ad avere un 9. Penso di aver rispettato le linee programmatiche: ho lavorato sulla trasparenza e tutto ciò che si decide esce dal Comune in un lampo; ho promesso e realizzato il wi-fi al parco Giovanni Paolo II; mi sono impegnato per l’ambiente e i rifiuti, chiunque l’avrà notato, ma in questo caso i risultati si vedranno nel lungo periodo. Gli assessori? Un 7,5 anche per loro».

Fare il sindaco è come se l’aspettava?

«La sorpresa più grande è stata il rapporto con i dipendenti: tanti sono vicini all’età della pensione e hanno poche motivazioni. Per questo, avrei voluto ruotarli appena insediato ma non ho potuto farlo per regolamenti e accordi sindacali. Diciamo che il sindaco deve muoversi tra lacci e lacciuoli».

Che anno sarà il 2013 per Montesilvano?

«Non sarà un anno di grandi cantieri ma un anno di assestamento: nel 2013 non potremo fare nuovi mutui, neanche uno, e i tagli ci sentiranno anche nel sociale. Io ho fatto una scommessa semplice: il nostro bilancio è di 40-45 milioni di euro e le spese maggiori sono quelle per i dipendenti e per i rifiuti che ci costano circa 10 milioni. Sui dipendenti non si possono fare tagli perché siamo già sotto organico e abbiamo appena 26 vigili urbani, così, restano i rifiuti: io voglio risparmiare sull’immondizia per liberare risorse per la manutenzione. È una strategia rischiosa ma è la migliore».

Differenziata vicina agli stessi valori di Napoli in emergenza, strade che si allagano e asfalto pieno di buche. Cambierà qualcosa?

«Vogliamo mettere quante più risorse possibili sulla manutenzione trovando economie dall’immondizia: forse, non accadrà da quest’anno ma dal 2014. Il problema è che si trascinano tanti debiti e le ditte non vogliono fare più lavori senza essere pagate». ©RIPRODUZIONE RISERVATA