Dottor clown, a Pescara / Le foto l'associazione più numerosa d'Italia

Sono 56 i medici che aderiscono per la preparazione c’è un corso speciale

PESCARA. Si chiamano clown dottori e la loro medicina speciale è il sorriso. Sono i coloratissimi volontari di Willclown Pescara, onlus del buonumore nata nel 2006 ma attiva già dal 2004 che, con i suoi 56 clown-dottori, è oggi l'associazione Willclown più grande d'Italia, superando città come Roma, Verona, Napoli e Messina.

A raccontare la loro storia è Valeria Pellicciaro, coordinatrice delle attività. «Quando abbiamo iniziato a fare volontariato eravamo 5 persone. Oggi siamo ben 36 soci e 56 clown-dottori. Il nostro obiettivo è portare un sorriso ai bambini ma anche agli adulti che soffrono, chiusi tutto il giorno nelle corsie dell'ospedale, rattristati dal loro male, spesso incurabile».

Così comincia il racconto Valeria, spiegando che l'attività di volontariato viene svolta nel reparto di Pediatria dell'Ospedale Spirito Santo di Pescara e in quello di Trapianti del midollo osseo, dove i clown-dottori lavorano con la clown terapia anche e soprattutto attraverso i vetri, portando il sorriso nelle giornate difficili di chi è affetto purtroppo da malattie come la leucemia.

«La nostra attività di volontariato è per noi come una missione, infondere il buonumore a chi l'ha perso, convinti che l'allegria può aiutare a guarire». Ispirata dal fondatore della clown terapy, Francesco Calsolaro, in arte Francis, esperto nazionale di pantomima e arte sociale, i volontari pescaresi possono essere definiti dei veri e propri operatori del sorriso, abilitati da un corso di alta formazione della durata di circa un anno, con rilascio di un attestato da clown-dottore. «Sapendo di dover lavorare per bambini o adulti che vivono momenti difficili in un ambiente specifico come l'ospedale, abbiamo dovuto istituzionalizzare questo corso di formazione».

Il corso, del costo di 120 euro, è suddiviso in due parti. La prima consiste in un laboratorio tenuto dallo stesso Francis, della durata di un week end, fatto di solito a fine anno tramite cui si effettua una piccola selezione. La seconda parte, invece, della durata di circa 10-11 mesi, prevede 100 ore di lezione teorico-pratiche, in un incontro settimanale (di sera), in cui vengono trattati temi scientifici, come medicina generale, infermieristica, igiene e psicologia d'emergenza ma anche e soprattutto quelli artistici, come la clowneria, l'espressione corporea e teatrale, la giocoleria e i burattini.

«Tutto il corso è incentrato sul concetto fondamentale del mimo, e cerca d'insegnare come entrare in contatto con le persone usando la delicatezza», spiega Valeria. Ma l'attività dei volontari di Willclown, non si ferma solo in ospedale. Tra i loro destinatari anche gli anziani del centro Nazareth di piazza Garibaldi, e il centro Don Orione. Tra le loro recenti attività, quelle iniziate l'anno scorso ad Ortona, in un centro di recupero per tossicodipendenti e l'immenso impegno dedicato all'Aquila, per il terremoto.

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