Dragaggio azzerato, al porto si ricomincia da zero

7 Giugno 2011

Dopo il doppio vertice in prefettura con i ministeri, arriva lo stop ai lavori costati finora 1,5 milioni di euro e rivelatisi inutili. Catone: via a un altro appalto tra un mese

PESCARA. Il dragaggio del porto ripartirà da zero. Si fermeranno i lavori, costati finora 1,5 milioni di euro e rivelatisi inutili, per procedere con un altro appalto, più veloce e per una quantità maggiore di fanghi da escavare. Il nuovo cantiere dovrebbe aprire tra un mese. E' il piano annunciato ieri dal sottosegretario all'Ambiente Giampiero Catone, al termine di un doppio vertice in prefettura. Pescatori e operatori marittimi hanno accolto con qualche perplessità l'ennesima promessa dei politici, ma hanno deciso lo stesso di sospendere per almeno un mese le proteste per vedere cosa accadrà.

DOPPIO VERTICE La prima riunione in prefettura si è svolta intorno alle 10,30. Erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario Catone, il provveditore interregionale alle Opere pubbliche Donato Carlea, il comandante della Direzione marittima Pietro Verna, il prefetto Vincenzo D'Antuono, il direttore della Regione Antonio Sorgi, il sindaco Luigi Albore Mascia, il presidente della Provincia Guerino Testa e alcuni rappresentanti della marineria e degli operatori marittimi. La seconda riunione, cominciata dopo mezzogiorno, è stata allargata ai dirigenti dei ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, giunti da Roma e ai rappresentanti dell'Arta e dell'Ispra. Ecco cosa è emerso dai due vertici.

PORTO ANCORA CHIUSO L'appalto affidato all'impresa Nicolaj, che dovrebbe dragare altri 10mila metri cubi di fanghi, verrà bloccato per ricominciare da capo. «A noi non interessa continuare», ha commentato in serata il titolare dell'impresa Luca Nicolaj, «se ci tolgono i lavori non ci rimaniamo male». L'Arta, da parte sua, ha già cominciato, da ieri pomeriggio, i carotaggi dei fondali per analizzare il materiale da dragare. I risultati, che dovrebbero essere pronti entro una settimana, sono importantissimi per decidere come svolgere i nuovi lavori. La speranza è che una parte dei sedimenti, quella meno inquinata, possa essere smaltita in mare, in modo da ridurre notevolmente i costi dell'operazione, fino ad oggi rivelatisi altissimi per l'utilizzo di un impianto di trattamento a terra. «Una volta avuti i primi risultati», ha spiegato Catone, «potremo capire come e quanti metri cubi di fanghi potremo dragare. I soldi si troveranno». Secondo le indicazioni di Verna, il nuovo dragaggio dovrebbe consentire di aumentare la profondità dei fondali ad almeno 6,5 metri, alla darsena e 4,5, nella canaletta del porto canale. Martedì prossimo, tecnici e politici torneranno a riunirsi in prefettura per esaminare le analisi e il progetto che il provveditorato dovrà presentare per l'occasione.

SCOPPIA LA LITE Durante la seconda riunione, vietata agli organi di stampa e persino al pilota del porto Leonardo Costagliola, c'è stata una lite tra Catone e Carlea. Fuori della porta si potevano udire le grida del sottosegretario contro il provveditore, accusato di non aver fornito il progetto del precedente appalto. Soddisfatti per l'esito dell'incontro Masci e Testa. «Finalmente ci siamo dati dei tempi certi», ha detto il sindaco. «Lavoriamo tutti per uscire il prima possibile dall'emergenza», ha concluso il presidente della Provincia.

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