Droga dal mare in Abruzzo, 100 chili sbarcati anche in Puglia

Dopo gli oltre 240 chili spiaggiati tra Francavilla, Montesilvano, Silvi, Scerne di Pineto, Roseto e Cologna, altri ritrovamenti a centinaia di chilometri di distanza: i pacchi di marijuana arrivati anche a Torre San Gennaro (Tochiarolo) e a Ostuni

PESCARA. Un mare di droga. Sono 240 i chili di droga spiaggiati sulle coste abruzzesi tra domenica e lunedì scorso. E altri 100 chili di marijuana sono stati ritrovati anche in Puglia: circa quaranta chili sono stati individuati in località Torre San Gennaro, marina di Torchiarolo, una sessantina in quel di Rosamarina, marina di Ostuni. L'Adriatico si conferma un'autostrada per il traffico di marijuana in arrivo dall'Albania. In Abruzzo, dopo i 200 chili di droga spinti domenica dal mare in tempesta tra Francavilla, Montesilvano, Silvi e Scerne di Pineto tra lo stupore dei bagnanti, l'ultimo carico di marijuana è approdato sulla spiaggia della Riserva del Borsacchio, tra Cologna e Roseto: un pacco di circa 40 chili, incellofanato in maniera identica agli altri, che è stato notato dai bagnanti e segnalato ai carabinieri di Giulianova già di pattuglia sulla battigia in previsione di nuovi arrivi e di eventuali saccheggi.

Una rotta ben collaudata: lo scorso aprile, un’indagine avviata dai finanzieri di Giulianova, portò alla scoperta, a Fossacesia, nel Chietino, del deposito dov’erano custodite due tonnellate di marijuana suddivisi in 20 pacchi, del valore di circa 10 milioni di euro e, anche il gommone da dieci metri con due motori da 500 cavalli ciascuno, che le aveva trasportate. A quel deposito i militari arrivarono dopo il pedinamento di una settimana, di un brindisino di 49 anni alloggiato in un hotel di Roseto, che a bordo di un’auto di lusso faceva continuamente la spola con Fossacesia.

leggi anche: Uno dei gommoni per il trasporto della droga dall'Albania avvistati dai finanzieri (foto tratta dal Tg1) Un altro pacco di droga in spiaggia a Roseto. Pattuglie per evitare i saccheggi  Trovati 40 chili alla Riserva del Borsacchio dopo i due quintali di marijuana arrivati sulla costa pescarese e teramana. Per i carabinieri potrebbe trattarsi di un unico carico. Ma ora si teme la caccia allo sballo gratis

Ora sarà analizzata la droga che, spinta dal mare agitato, ha inondato le spiagge abruzzesi nei giorni scorsi. L’obiettivo dei carabinieri è accertare se gli oltre due quintali di marijuana appartengano a uno dei carichi trovati sulla costa adriatica nelle scorse settimane: l’elenco dei precedenti è lungo, a testimonianza del florido traffico di stupefacenti con l’Albania. A fine giugno sono stati rinvenuti sul litorale di Porto Recanati sette quintali di marijuana, trasportati con un gommone poi abbandonato sulla spiaggia.