«E Ancona ci prende da esempio» 

Di Lorito, direttore Cna: la città unita può diventare un riferimento sull’Adriatico

PESCARA. «Ad Ancona, l’aggregazione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore è guardata come un esempio positivo ma c’è anche un aspetto concorrenziale da tenere presente». Lo afferma Luciano Di Lorito, direttore della Cna di Pescara ed ex sindaco Pd di Spoltore. Di Lorito ha parlato del progetto della fusione pescarese – la più grande d’Italia – durante una manifestazione della Cna della Marche su un tema fotocopia: la Grande Ancona. È questo il progetto del sindaco marchigiano Daniele Silvetti. Per adesso niente più di un’idea, ma il tema è entrato nell’agenda politica marchigiana e la macchina si è messa in moto grazie alla spinta propulsiva dei sì del mondo produttivo.
Una Grande Ancona, con un bacino di 150-200mila cittadini, potrebbe mettere in ombra la Nuova Pescara?
«Credo di no. Ho consigliato agli anconetani di andare avanti. Lì è in corso un processo inverso rispetto al nostro: ad Ancona è stata aperta una discussione dal basso coinvolgendo le istituzioni, le imprese, i territori mentre, da noi, la fusione è stata calata dall’alto ed è stato un errore. Se non si crea prima un processo culturale, è difficile che una fusione produca risultati positivi in tempi utili».
Ma Pescara è in anticipo rispetto ad Ancona: completare la fusione prima di Ancona può portare vantaggi?
«In ballo c’è la possibilità di giocare un ruolo da protagonista nel medio Adriatico: in alto c’è Venezia mentre in basso Bari e, nel mezzo, Pescara può ritagliarsi un ruolo. Ma, per adesso, Ancona conta ancora politicamente di più perché nelle Marche si concentrano tanti enti. Pescara deve colmare questo gap».
E come?
«Innanzitutto, bisogna rimuovere i pregiudizi intorno al progetto di fusione percepito come uno svantaggio».
Non c’è accordo su nome della città, numero dei consiglieri municipali e assessori decentrati: da ex sindaco come prevede che andrà a finire?
«Il rinvio al 2027 è importante perché questi tre anni saranno utili per fare in modo che il processo di fusione produca i primi effetti positivi. Si tratta di un tempo congruo affinché i Comuni e i territori traggano i giusti benefici ma con il rispetto delle singole municipalità».
Cosa significa?
«Che i municipi dovranno avere funzioni fondamentali e non residuali. I municipi dovranno essere presidi a garanzia dei territori e non delle Pro loco: se così fosse non servirebbero a niente».
Intanto, il primo passo riguarda il Suap unico che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2024: cosa ne pensa?
«Uniformare le procedure del mondo delle imprese è fondamentale e sarà un grande passo in avanti: la semplificazione è decisiva». (p.l.)