E da oggi 26 comuni sono in rosso 

Ecco l’elenco dei centri con le massime restrizioni: 20 si trovano nell’Aquilano

Da oggi entra in vigore l’ordinanza firmata venerdì scorso dal presidente della Regione Marco Marsilio che definisce la nuova perimetrazione delle zone rosse regionali. Rispetto alla scorsa settimana, il numero di Comuni sottoposti a maggiori restrizioni si è dimezzato, passando da 41 a 26 (anche se in un caso, quello di Castellalto, nel Teramano, la fascia rossa è scattata per tre frazioni e non per l’intero comune). Le nuove disposizioni saranno valide fino a domenica 25 aprile.
ELENCO. Venti dei ventisei comuni inseriti in zona rossa, quasi l’80%, si trovano in provincia dell’Aquila, nella Marsica, nella Valle Subequana e, in parte, nella Piana di Navelli.
I restanti sei sono invece comuni del Teramano. Niente comuni con misure restrittive, invece, in provincia di Chieti e Pescara. Ecco, dunque, l’elenco aggiornato: per la provincia dell’Aquila, Avezzano, Celano, Carsoli, Sante Marie, Magliano dei Marsi, Civitella Roveto, Morino, San Vincenzo Valle Roveto, Luco dei Marsi, Barisciano, Ocre, Sant’Eusanio Forconese, Villa Sant’Angelo, San Demetrio ne’ Vestini, Prata d’Ansidonia, San Pio delle Camere, Caporciano, Navelli, Roccacasale e Collarmele; per la provincia di Teramo, Nereto, Campli, Morro d’Oro, Ancarano e Mosciano Sant’Angelo oltre alle frazioni di Castelbasso, Mulano e Colle di Giorgio nel Comune di Castellalto.
RESTRIZIONI. Le restrizioni previste per i comuni appena elencati sono quelle della zona rossa definita in base ai criteri fissati dal decreto Draghi del 2 marzo scorso. Saranno consentiti solo gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità. Non sarà possibile andare a trovare amici o parenti. Bar e ristoranti rimarranno chiusi. Sarà consentito solo l’asporto: dalle 5 alle 18 si potrà fare senza restrizioni ma dalle 18 alle 22 sarà vietato ai bar senza cucina. Resteranno con le saracinesche abbassate anche tutti i negozi al dettaglio, inclusi i centri commerciali, i parrucchieri e i centri estetici.
Potranno rimanere aperte solo le attività per la vendita di generi alimentari o di beni di prima necessità, come supermercati, le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie (aperti anche se si trovano all'interno di centri commerciali). Per quanto riguarda le scuole, infine, lezioni in presenza solo fino alla prima media e didattica a distanza per seconde e terze medie e per le scuole superiori.