E il Piano per la movida non entra in vigore subito

PESCARA. Il Piano di risanamento acustico per adesso non verrà applicato. Il cammino che c’è ancora da fare per vedere i suoi effetti sulla movida del distretto di piazza Muzii è ancora lungo e...
PESCARA. Il Piano di risanamento acustico per adesso non verrà applicato. Il cammino che c’è ancora da fare per vedere i suoi effetti sulla movida del distretto di piazza Muzii è ancora lungo e prevede prima la pubblicazione della delibera, poi l’istituzione di un tavolo tecnico, quindi nuovi rilievi fonometrici a cura dell’Arta e solo dopo la proposta degli interventi da mettere in atto. Il fattore tempo farà sicuramente tirare un sospiro di sollievo agli esercenti della zona, che prima di vedere applicate le norme che non condividono affatto, possono cominciare la stagione estiva senza stravolgimenti delle abitudini.
LE TAPPE Il documento approvato dopo tre settimane di discussione in consiglio comunale e che ha creato non pochi problemi alla compattezza e alla stabilità della maggioranza del sindaco Carlo Masci, diventerà esecutivo dieci giorni dopo la pubblicazione della delibera di consiglio, che potrebbe avvenire entro la fine di questa settimana. Trascorso questo tempo, «di per sé l’atto non determinerà nessun effetto», spiega il presidente del consiglio comunale, Marcello Antonelli. «Ottenuta l’eseguibilità del provvedimento, il sindaco dovrà istituire un tavolo tecnico, che avvierà insieme all’Arta, l’agenzia regionale di tutela ambientale, delle nuove misurazioni fonometriche sul posto e solo se da queste si evidenzierà il permanere dei superamenti, allora il tavolo dovrà proporre degli interventi di contenimento».
PERMESSI AI LOCALI Il Piano di risanamento prevede la sospensione del rilascio di autorizzazioni in deroga ai limiti acustici, salvo per eventi organizzati o compartecipati dal Comune; il personale adibito alla verifica delle procedure anti-rumore; maggiore sorveglianza delle forze dell’ordine; la sospensione dell'asporto delle bevande alcoliche nelle ore notturne; la sospensione preventiva dell'attività ai tavoli rispetto all'orario di chiusura. Nel provvedimento è inserita anche l’istituzione di un tavolo tecnico presieduto dal direttore generale del Comune, e composto dai dirigenti dei settori Ambiente, Attività produttive, Mobilità, Gestione spazi pubblici, dal comandante della polizia locale, da un rappresentante di Arta e da un rappresentante della Asl. Del tavolo faranno parte anche due referenti dei residenti e due della categoria degli esercenti che avranno solo funzioni consultive. Quest’ultima precisazione, insieme ad una più definita individuazione delle competenze del tavolo sono state introdotte attraverso alcuni emendamenti della maggioranza. Altro punto contenuto nelle proposte di modifica era stata la previsione di nuovi rilievi fonometrici, considerato che la prima versione del piano di risanamento acustico si poggiava su misurazioni condotte nel 2017.
SCELTA POLITICA «Nel tavolo tecnico», puntualizza Antonelli, «manca l’organo politico, perché se dai nuovi monitoraggi fonometrici dovessero emergere superamenti continui e costanti, le eventuali proposte di intervento del tavolo dovranno essere vagliate dalla giunta comunale. Facendo un paragone, quando il consiglio approva il piano regolatore non scattano in automatico nuove costruzioni, perché bisogna sempre presentare dei progetti edilizi da approvare per poi cominciare a costruire. Lo stesso accade per questo piano».
OSSERVAZIONI Parallelamente all’iter tecnico, si apre anche la strada della partecipazione. Dalla pubblicazione del provvedimento, per 60 giorni, la città può presentare delle osservazioni, che saranno recepite dall’ufficio del settore Ambiente, per poi essere vagliate dal consiglio comunale. Le associazioni di categoria, contrarissime alle misure contenute nel documento, già nel giorno del voto in consiglio avevano annunciato l’intenzione di presentare le loro osservazioni e se necessario di impugnare l’atto davanti al Tar.