E la giunta riduce a 7 euro i buoni pasto dei dipendenti

PESCARA. Brutte notizie per i dipendenti della Provincia. Mentre i politici si spartiscono i rimborsi benzina, la giunta provvede a ridurre il valore dei buoni pasto. Una delibera, approvata il 27 settembre scorso, abbassa da 8 a 7 euro lordi il valore dei ticket, a partire da questo mese.

L’amministrazione, guidata dal presidente Guerino Testa, però non è responsabile. Non ha fatto altro che recepire la legge sulla Spending review, varata dal governo Monti, che obbliga tutti gli enti pubblici a uniformare il valore dei buoni pasto a 7 euro lordi.

Nelle settimane scorse, la stessa operazione era stata condotta dall’amministrazione comunale, con la riduzione addirittura di 3 euro, da 10 a 7 lordi, il valore dei buoni pasto.

L’intervento non farà certo piacere ai dipendenti, costretti ora a fare bene i conti per non sforare il budget. Con 7 euro lordi ci scappano sì e no un panino e una bottiglietta d’acqua naturale da mezzo litro. I piatti di pasta e i succulenti secondi di carne nelle mense restano un sogno. A meno che i dipendenti non vogliano coprire la spesa che supera il buono pasto con il proprio denaro.

Non fanno eccezione nemmeno i dirigenti, che però possono contare su stipendi, indennità e premi decisamente più alti dei semplici dipendenti. L’amministrazione conta di risparmiare da qui alla fine dell’anno ben 6.600 euro. Dove finiranno? La legge sulla Spending review non lascia dubbi in proposito. «I risparmi derivanti dall’applicazione del presente articolo», si legge, «costituiscono economie di bilancio per le amministrazioni dello Stato e concorrono per gli enti diversi dalle amministrazioni statali al miglioramento dei saldi in bilancio. Tali somme non possono essere utilizzate per incrementare i fondi per la contrattazione integrativa.(a.ben.)

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