Edilizia, spariti 1.100 posti in 2 anni

L’Ance svela i dati sulle imprese. Allarme di Confindustria e Fillea

PESCARA. Nella provincia di Pescara, un quarto degli operai ha perso il posto negli ultimi due anni e mezzo. Oltre 1.100 lavoratori sono stati licenziati e non sono riusciti a trovare altre occupazioni. L’allarme lanciato dall’associazione costruttori e dai sindacati ora è confermato dai dati. La crisi economica ha colpito l’edilizia come un ciclone cancellando imprese e posti di lavoro.

Per le ditte sta diventando sempre più difficile trovare appalti per lavorare e quei pochi che vengono banditi vanno a ruba. Proprio ieri Il Centro ha pubblicato la notizia di due gare del Comune, per riqualificare le strade dei quartieri Gescal, ai Colli e del Piano di zona T, a Zanni: hanno presentato le domande oltre 200 imprese. Un fatto del genere non era mai accaduto. E adesso ci sono anche i dati della Cassa edile che indicano uno scenario drammatico.

SPARITI 1.105 POSTI
La tabella fornita dall’associazione dei costruttori, Ance, prende in esame tre voci, partendo da gennaio 2007, fino ad arrivare allo stesso mese di quest’anno. Vengono indicati, mese per mese, le ore lavorate complessive, la massa dei salari e il numero degli operai occupati nella provincia di Pescara. Il picco più alto di lavoratori si è registrato nel giugno del 2007, con 4.049 addetti. Con il passare dei mesi, la cifra è scesa fino a raggiungere i 2.944 operai del gennaio scorso. In pratica, nell’arco di due anni e mezzo si sono volatilizzati 1.105 posti di lavoro. E’ come se fosse sparito un piccolo paese dell’Abruzzo.

La conferma delle difficoltà riscontrate da imprese e dipendenti per la crisi arriva anche dai dati sulle ore lavorate, cioè la quantità di tempo impiegata dagli operai nei cantieri. Il 2007, è stato l’anno più fiorente per l’edilizia. A luglio si è raggiunto il livello massimo con 542.500 ore lavorate. Questa cifra si è quasi dimezzata quest’anno. Le ore lavorate, nel gennaio scorso, sono crollate a 290.929, cioè 251.571 ore in meno di due anni e mezzo fa. Altri dati allarmanti sono quelli riferiti alla massa dei salari versati dalle imprese agli operai. Dai 4 milioni 581mila euro erogati nel giugno del 2007, si è scesi a 3 milioni 33mila euro del gennaio scorso, cioè oltre un milione e mezzo in meno.

ANALISI CONFINDUSTRIA
La grave crisi preoccupa anche la Confindustria di Pescara. «La partecipazione di circa 200 imprese alle due gare di appalto del Comune, con importi inferiori a 200mila euro», ha commentato il direttore dell’associazione Luigi Di Giosaffatte, «è sintomatica delle crescenti difficoltà attraversate dalle imprese del settore edile che rischiano di aggravare l’estrema concorrenza nel comparto dei lavori pubblici».
«Negli ultimi anni», ha spiegato, «alla contrazione degli investimenti nel settore dei lavori pubblici si è aggiunta la crisi finanziaria che ha investito i mercati globali. La prima conseguenza che si è registrata è stata quella di una forte contrazione del mercato immobiliare, che in genere è il settore economico sul quale si effettuano i primi tagli di investimento». «La crisi attuale», ha osservato Di Giosaffatte, «ha avuto come ulteriore conseguenza una particolare contrazione dei mutui casa. Tale condizione ha provocato una forte crisi dei lavori edili privati, determinando di conseguenza il tentativo delle imprese interessate a riposizionarsi nel settore dei lavori pubblici».

APPELLO DELLA FILLEA
«La situazione è in continuo peggioramento», ha fatto presente Giuseppe Carminelli, segretario provinciale della Fillea Cgil, il sindacato degli edili, «aumentano le imprese che chiudono e i licenziamenti». «Per questo», ha concluso «i sindacati hanno lanciato un appello a tutti gli enti pubblici, affinché avviino subito i lavori anche di piccoli importi per far ripartire l’economia».

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